Meloni: un anno nel “club dei grandi” con manovre austere. Ma i potenti le fanno inchino e baciamano

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Un anno di legislatura fra guerra in Ucraina, emergenza migranti e Medio Oriente che brucia. Aggiungiamo – notizia di poco più di 48 ore fa – la separazione dal compagno Giambruno ed ecco il "Camel Trophy" di Giorgia Meloni dopo i primi 365 giorni a Palazzo Chigi.

Ma la presidente del consiglio, e questo si ascrive a sua favore, ha mostrato anche un grande attivismo sul piano internazionale, mostrandosi a sua agio nel club dei grandi della Terra. E infatti è in politica estera che la presidente del Consiglio si mostra più attiva, sia per riaffermare con forza l’ alleanza atlantica, incontrando più volte anche alla Casa Bianca il presidente Usa Joe Biden ed Henry Kissinger, sia per ribadire la linea europeista dell’Italia, puntando ad una soluzione corale della questione migranti.

In questi primi 12 mesi, l’underdog diventata Premier, prima donna alla guida di Palazzo Chigi, ha acquisito autorevolezza e incisività. Tentando di far dimenticare le polemiche, non solo casalinghe, su "fascismo" e "antifascismo". Perché, come ripete più volte, l’obiettivo è "far contare di più l’Italia" anche per rilanciare crescita ed economia.

Così, vola spesso a Bruxelles e poi nelle capitali di molti Paesi africani per affrontare il tema migranti partendo da quello che lei definisce "il piano Mattei per l’Africa". Cioè cercando di coinvolgere i Paesi di provenienza, bloccando le partenze. A Tunisi riesce a portare anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e ad assicurare aiuti al premier Saïed per fermare gli sbarchi che a Lampedusa in un anno si sono più che raddoppiati.

Le frizioni con la Francia non mancano, ma poi rientrano. Meloni mantiene vivo il suo rapporto con Vox e con gli altri partiti di destra europei, anche se il no di Orban alla soluzione sui migranti invocata dall’Italia pesa. Così come è destinato a pesare negli equilibri europei, in vista delle prossime consultazioni elettorali, il voto polacco che pone fine al governo conservatore di Kaczynski.

Nessun tentennamento sulle guerre in corso: l’Italia, ribadisce la premier in ogni consesso internazionale, sostiene "senza se e senza ma" l’Ucraina (si pensa all’invio di un ottavo pacchetto di armi) e Israele dopo l’attacco di Hamas. Anche se al summit per la pace del Cairo, Meloni difende la soluzione di "Due popoli due Stati" e critica la "vendetta di Stato".

Le danno filo da torcere, non solo le opposizioni che la criticano per i presunti tagli alla sanità pubblica, alla scuola e per il no a salario minimo, reddito di cittadinanza e Superbonus, ma anche gli alleati e gli stessi compagni di partito. Più di una volta si trova ad essere bersagliata di domande sul "busto di Mussolini" che il presidente del Senato Ignazio La Russa non fa mistero di conservare a casa o sul figlio di quest’ultimo accusato di stupro.

Così come deve prendere le difese del deputato Giovanni Donzelli che in Aula accusa esponenti del Pd di "stare con la mafia" dopo la loro visita in carcere all’anarchico Cospito da giorni in sciopero della fame. E’ continuo il braccio di ferro con le rivendicazioni identitarie dalle Lega, in vista delle Europee della prossima primavera: dalla riforma sull’autonomia differenziata che per ora si riesce a tenere ancora in standby vista l’opposizione delle Regioni del Sud, ai temi della sicurezza.

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E ora, dopo la prima del 2022 decisamente austera, c’è la Manovra da far arrivare in porto, con alcune promesse che non si riescono a mantenere per "mancanza di soldi" come la cancellazione della Legge Fornero.

Il suo appello a "non presentare emendamenti" indigna l’opposizione. Ma si considera "un successo" la conferma da parte di S&P del rating BBB con outlook stabile per l’Italia. Alla vigilia del suo primo anno da premier, Meloni affronta anche la crisi familiare. "Striscia la notizia" trasmette alcuni fuori onda in cui il compagno Andrea Giambruno ha atteggiamenti "sopra le righe", corteggia una collega e dice frasi definite "sessiste".

Lei, dopo 10 anni di convivenza, lo lascia via social e avverte: "Chi ha sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappia che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua". Ma la roccia è proprio lei: che ottiene rispetto anche dalle opposizioni. Solo il Fatto di Travaglio si ostina, con stile e linguaggio da rissa in osteria, a trovarle difetti e mancanze. Ma lei va avanti e anche in Medio Oriente l’ascoltano, le fanno inchino e baciamano.

Sandro Bennucci

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