Giornata, questo martedì 30 maggio 2023, dedicata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla visita dei comuni della Romagna colpiti dall’alluvione. Dopo un giro di perlustrazione dall’alto, tappa a Cesena e quindi a Ravenna, città dove per diversi giorni le periferie sono state allagate da fiumi e canali. "La sua presenza qui è il miglior ringraziamento dello Stato", ha detto il sindaco, Michele de Pascale, al Presidente.
"Oltre agli indennizzi chiediamo le opere necessarie a evitare gli effetti dei cambiamenti climatici" ha aggiunto il primo cittadino. De Pascale ha spiegato che 60 chilometri quadrati sono stati allagati, e che con l’evacuazione preventiva sono state allontanate da casa circa 32.000 persone.
Abbiamo fatto tutto il possibile con un lavoro di squadra e uno spirito eroico – ha detto il sindaco – Ci hanno aiutato anche Slovenia, Slovacchia, Francia e Belgio. L’acqua è tornata nei suoi argini, colpendo molti territori ma salvando la città".
"Tornerete come prima, i vostri prodotti sono irrinunciabili" ha detto Mattarella a un rappresentante dei produttori che gli ha donato un cesto con frutta e olio locali: "Siamo colpiti ma reagiamo, noi lavoriamo sempre ma abbiamo bisogno anche del vostro aiuto", ha detto un giovane agricoltore.
"Immagino bene la tensione di quelle ore e di quei giorni – ha detto Mattarella – in cui non c’è stato riposo, nessuna pausa. La fatica deve essere stata davvero immane. Le condizioni climatiche sono sempre più preoccupanti e il nostro Paese dovrà preoccuparsi di organizzare delle difese preventive per fenomeni di questo genere, più di quanto non sia avvenuto sin qui".
A Cesena, il presidente della Repubblica è arrivato ha incontrato i volontari, che alla scuola Don Milani avevano allestito un centro di raccolta di beni di prima necessità per le vittime dell’alluvione. Il presidente è stato accolto dal sindaco Enzo Lattuca e dal presidente della Regione Stefano Bonaccini. Poi si è fermato per salutare i bambini nel cortile della scuola, dove è stato esposto uno striscione con la scritta ‘I care’, il motto di impegno civico caro al priore di Barbiana al quale la scuola è dedicata.
"Non ho parole per ringraziarvi. Quello che avete fatto è di una straordinaria importanza, è un esempio di solidarietà e di impegno comune e generosa disponibilità". Con queste parole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto ad alcuni volontari e operatori del soccorso. Uno di loro ha donato al capo dello Stato un’uniforme, un giubbino arancione: "Questo è un omaggio, è una protezione per tutti noi e vogliamo condividerla con lei", ha detto.
Al capo dello Stato è stato donato anche un gilet giallo utilizzato da chi presta soccorso, con la scritta ‘tin bota’, l’incoraggiamento in dialetto romagnolo diventato lo slogan della resistenza dopo l’alluvione. Lo hanno regalato i volontari del centro di smistamento alla scuola ‘don Milani’ di Cesena al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "La sua presenza ci incoraggia", hanno detto.
Ernesto Giusti