Primo maggio 2023: decreto sul lavoro, governo pronto. Ma Sindacati e opposizioni non vogliono toccare il “reddito”

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Nella serata di oggi, 30 aprile 2023, Giorgia Meloni vedrà i sindacati – Cgil, Cisl, Uil, Ugl – in vista del Consiglio dei ministri convocato per le 11 di lunedì primo maggio, nel quale sarà approvato il nuovo decreto sul lavoro. C’è resistenza sul superamento del reddito di cittadinanza, sostituito dall’assegno di inclusione.

Il governo punta su inclusione, formazione e occupazione, rimarca la ministra Calderone. L’attenzione è sulle misure che saranno approvate: con l’addio al Reddito di cittadinanza, dal primo gennaio 2024 arriverà l’Assegno di inclusione, come misura di contrasto alla povertà, rivolto alle famiglie in cui sono presenti disabili, minori o over-60 e che potrà arrivare a 500 euro al mese, cui aggiungere 280 euro se il nucleo vive in affitto. Verrà erogato per diciotto mesi e potrà essere rinnovato, dopo lo stop di un mese, per periodi ulteriori di dodici mesi. Stretta del beneficio invece sugli occupabili: per loro farà il suo esordio lo Strumento di attivazione al lavoro dal primo settembre 2023, in cui la formazione con la partecipazione ai corsi diventa vincolante. Sarà di 350 euro e al massimo per dodici mesi, non rinnovabili.

Il problema sarebbero merito e metodo, rimarcano i sindacati: "Agli incontri ci andiamo" ma "è chiaro che essere convocati la domenica sera per un provvedimento che hanno già deciso e faranno il lunedì mattina non è quello che chiediamo", dopodiché "valuteremo i risultati", chiarisce Landini. Intanto è già in campo la mobilitazione unitaria che vedrà Cgil, Cisl e Uil in piazza per tre volte di fila, di sabato e fino a fine maggio (a Bologna il 6, a Milano il 13 e a Napoli il 20), proprio per chiedere di cambiare le politiche economiche e sociali.

"La nostra è una Repubblica fondata sul lavoro e sul lavoro dignitoso. Chiedo al governo di cambiare rotta", afferma Schlein. Ed è proprio al primo articolo della Costituzione che si richiama la manifestazione del Primo maggio a Potenza di Cgil, Cisl e Uil. Il pacchetto lavoro "rischia di precarizzare ancor più il lavoro, di rendere i lavoratori più fragili", sostiene il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni.

Anche il M5s parla di "decreto precariato". Risponde il deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi: "Il governo Meloni si sta battendo contro il lavoro povero diminuendo il cuneo fiscale sulle buste paga". Attesi, infatti, una nuova riduzione del cuneo e più benefit aziendali detassati per i lavoratori con figli. Per il cuneo si parla di taglio ulteriore rispetto agli attuali 3 punti per i redditi fino a 25mila euro e 2 punti fino a 35mila: l’ipotesi è di un punto aggiuntivo, che per alcuni, come già indicato da Giorgetti, potrebbe essere anche di 2.

Sul piatto ci sono i 3,4 miliardi di euro in deficit. Da Forza Italia, il senatore Maurizio Gasparri rimarca che il primo maggio il governo si riunirà "per provvedimenti concreti" e invece ci sarà "chi si diverte al concertone sindacale".

Ernesto Giusti

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