Reddito di cittadinanza cambia: arriva un sussidio contro la povertà (Mia). Chi potrà fare la doman da

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Cambia, e addirittura si sdoppia, il Reddito di cittadinanza. Nasce il “sussidio contro la povertà”. Si chiamerà Mia (misura di inclusione sociale) e sarà diverso, sia per importo che per durata, in base alla situazione economica delle famiglie. Si tratterà di un provvedimento in 12 articoli che, di fatto, separa le platee tra famiglie con over 60, minori o disabili e quelle senza queste categorie.

AGOSTO 2023 – Intanto un punto fermo: il reddito di cittadinanza così com’è, potrà essere chiesto fino al 31 agosto 2023 e comunque potrà essere erogato, al massimo, solo fino a fine 2023, come si legge nella bozza di testo sul nuovo sussidio contro la povertà che, come detto, si chiamerà Mia e sarà diverso, a seconda della situazione familiare che per importo e durata.

OCCUPABILI – Le famiglie senza persone occupabili dovrebbero prendere un importo più alto ed averlo più a lungo mentre le famiglie con persone occupabili dovrebbero avere al massimo 375 euro al mese (contro i 500 attuali) ed al massimo per un anno contro i 18 mesi delle famiglie povere senza occupabili. La nuova misura dovrebbe chiamarsi Mia (Misura per l’inclusione attiva) e partire da agosto. Una stretta dovrebbe arrivare anche sul tetto Isee per avere diritto al sussidio che dovrebbe scendere a 7.200 euro dai 9.360 attuali.

ANZIANI E MINORI – Il nuovo beneficio economico sarà pari al massimo a 6mila euro l’anno moltiplicato per la scala di equivalenza legata alla composizione del nucleo (2,1 il limite, 2,2 se in famiglia c’è un disabile) nel caso in cui ci siano disabili, minori o anziani over 60. Il beneficio sarà ridotto del 25% (4500 euro l’anno, 375 al mese al massimo) nel caso in cui la famiglia in condizione di povertà non abbia al suo interno queste categorie. Si avrà diritto all’assegno se non cambiano le condizioni per 18 mesi nel caso di famiglia con disabili, anziani o minori rinnovabili dopo l’attesa di un mese per altri 12 mesi.

DOMANDA – A quel punto ogni anno se si fa una nuova domanda si dovrà attendere un mese. Per le famiglie senza minori, disabili a anziani il beneficio durerà fino a un anno con la prima domanda. Dopo un mese di sospensione si avrà diritto ancora a sei mesi ma poi si dovranno attendere 18 mesi prima di avere diritto a un nuovo assegno, sempre che persistano tutti i requisiti previsti per il sussidio. Per ottenere il sussidio si dovrà essere cittadini italiani o dell’Ue (o familiari) con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

RESIDENTI – Al momento della presentazione della domanda, bisognerà essere stati residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo (a fronte dei 10 richiesti per il Rdc). Il valore dell’ISEE, in corso di validità, non deve essere superiore a 7.200 euro. Il valore del reddito familiare deve essere inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

PENSIONI – Nel reddito familiare sono, inoltre, incluse le pensioni dirette e indirette. Il beneficio economico Mia – si legge – “è esente dal pagamento dell’Irpef,e si configura come sussidio di sostentamento a persone comprese nell’elenco dei poveri. Non può essere inferiore a 480 euro annui. A decorrere dal 2026, gli importi del beneficio economico, le relative soglie dell’Isee, del reddito familiare, sono adeguati annualmente alle variazioni dell’indice del costo della vita”.

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LAVORO – In caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell’erogazione della Mia, si legge nella bozza di riforma, “il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di tremila euro lordi annui”.

INPS – La Mia dovrà essere richiesta all’Inps con modalità telematiche. Una volta effettuati i controlli sui requisiti l’Istituto chiederà l’iscrizione presso il sistema informativo della Mia, al fine di sottoscrivere un patto di attivazione digitale. Il beneficio decorre dalla sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale, fermo restando che l’erogazione del beneficio è condizionata al rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro da parte dei componenti del nucleo familiare maggiorenni, ovvero minorenni che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici. Ernesto Giusti

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