Il fiorentino Giovanni Donzelli, sponente di primo piano di Fratelli d’Italia e molto vicino alla premier, Giorgia Meloni, ha attaccato frontalmente il Pd, alla Camera, citando parti delle affermazioni di Alfredo Cospito riportate dal quotidiano Repubblica in relazione al 41 bis. Insorgono il Pd e Avs contro l’esponente di Fdi, che parlava durante l’esame della proposta di legge sulla istituzione della commissione Antimafia.
A quel punto la bagarre: Donzelli ha ricordato che "il 12 gennaio 2023, Cospito, mentre parlava con i mafiosi, incontrava parlamentari come Serracchiani, Lai, Orlando e Verini che andavano a incoraggiarlo nella battaglia", chiedendo se "questa sinistra sta dalla parte dallo Stato o dei terroristi. Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. È uno strumento della mafia, non solo perché lo dice Cospito. Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: ‘Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato’, che sarebbe l’abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: ‘Dev’essere una lotta contro il 41 bis, per me siamo tutti uguali’. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi".
Immediata la replica del vicesegretario Pd (e deputato) Peppe Provenzano che ha accusato Donzelli di "sporcare un momento di grande unità che il Parlamento ha il dovere di costruire sui temi di lotta alla mafia. Ci sono molte ragioni per le quali potremmo invitare Donzelli a vergognarsi e non le ripeterò tutte in quest’aula, ne dirò solo due. La prima è che il suo intervento non c’entra nulla con l’articolo uno della proposta di legge che stiamo esaminando. La seconda è che sta sporcando la profonda unita’ che stiamo cercando di costruire sui temi della lotta alla mafia. Unità".
Duro intervento anche del segretario del Pd Enrico Letta: "Il gruppo di maggioranza relativa ha il compito di far si che si trovino percorsi utili per tutti sui temi condivisi. Ma ciò si è interrotto con l’intervento fuori luogo di Donzelli. Mi aspettavo che il capogruppo Foti intervenisse per biasimarlo e invece lo ha difeso. Noi rispettiamo il vostro lavoro, voi rispettate il nostro. Sulla lotta alla mafia il rispetto deve essere massimo".
Ed Anche Debora Serracchiani, chiamata in causa direttamente, ha detto la sua: "Sbaglia chi pensa di poterci dividere tra buoni e cattivi su temi così delicati. E’ stato un grave errore intervenire questa mattina con parole che avrebbero dovuto essere evitate nel modo più assoluto". Parlando fuori da Montecitorio ha poi sottolineato che "l’aula di oggi era chiamata in modo unanime ad approvare la proposta di legge istitutiva della commissione antimafia. Su questo pensiamo che ci debba essere unità. Questa unità è stata insozzata dalle parole di Donzelli, che sono gravissime e hanno contenuto e carattere di rilevanza penale. Visto che Donzelli ha importanti ruoli istituzionali, ci chiediamo se questa sia la posizione del presidente Meloni. Chiediamo alla presidente Meloni di prendere una posizione chiara. Ci dica la presidente Meloni se la pensa allo stesso modo".
Ernesto Giusti