Autostrada A1 bloccata fra Monte San Savino e Arezzo: scontro fra tifosi di Napoli e Roma. Ferito ultras giallorosso. Tratto riaperto

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Si sono visti, i tifosi di Roma e Napoli in trasferta (i primi diretti a Milano per la partita con il Milan, i secondi in cammino verso Genova per la partita con la Samp), e subito sono cominciati gli scontri. Autostrada del Sole bloccata nel tratto aretino, tra Monte San Savino e Arezzo per scontri tra tifoserie, riferiscono le forze dell’ordine.

Sul posto le pattuglie della polizia stradale sezione di Battifolle. Si tratterebbe dello scontro tra tifosi del Napoli e della Roma. Al momento e’ chiusa la corsia nord dell’Autosole, ma con ogni probabilità sara’ chiusa anche in direzione sud. Pesanti le ripercussioni sul traffico, particolarmente intenso in questo tratto.

AGGIORNAMENTO DELLE 14,20

Il tratto di autostrada è stato riaperto, ma il traffico procede a rilento per via di una coda lunga alcuni chilometri. Ci sarebbe stato un ferito: si tratta di un ultras giallorosso. Ci sarebbero stati tifosi incappucciati con bastoni che lanciavano petardi.

AGGIORNAMENTO DELLE 14,40

"Questi non sono tifosi. Autostrada chiusa e viaggiatori italiani bloccati? Paghino tutti i danni di tasca loro, e mai più allo stadio". E’ il commento del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini su Twitter alla notizia degli scontri tra tifosi della Roma e del Napoli in un’area di servizio Badia Al Pino sulla A1 e della conseguente chiusura dell’autostrada all’altezza di Arezzo.

AGGIORNAMENTO DELLE 15,15

Impossibile non pensarci: gli scontri di oggi tra i tifosi del Napoli e quelli della Roma nel tratto tra Monte San Savino e Arezzo, nei pressi dell’area di servizio di Badia al Pino sull’A1, hanno riportato la mente a quel tragico 11 novembre del 2007 quando perse la vita, in un modo assurdo e inspiegabile, il laziale Gabriele Sandri, raggiunto alla testa da un proiettile partito dalla pistola dell’agente Luigi Spaccarotella. Sandri, 26 anni, piu’ conosciuto a Roma come ‘Gabbo’, era un apprezzatissimo disc jockey nonchè tifoso biancoceleste. Quella mattina, lui ed altri quattro amici erano diretti a Milano per la partita Inter-Lazio che si sarebbe giocata alle 15. I cinque, a bordo di una Renault Me’gane, si fermarono nell’area di servizio "Badia al Pino" all’altezza di Civitella in Val di Chiana (Arezzo) per aspettare altri amici in arrivo da Roma. Attorno alle 9, i tifosi laziali entrarono in contatto con alcuni sostenitori della Juventus e tra i due gruppi scoppio’ una rissa. La scena fu vista da una pattuglia della Polizia stradale che si trovava sul lato opposto della carreggiata e che, azionata la sirena, si porto’ a bordo strada; mentre il gruppo di amici di Sandri risaliva in auto e stava per ripartire, Spaccarotella, convinto che i quattro stessero fuggendo a seguito di una rapina, scese dall’auto di servizio, sali’ su un cumulo di terra smossa, prese la mira e da una distanza di circa cinquanta metri esplose due colpi di pistola.

AGGIORNAMENTO DELLE 15,32

Ed e cco la ricostruzione, sia pure sommaria, degli scontri. I tifosi napoletani diretti a Genova e all’interno dell’area di servizio Badia al Pino chiusa, insieme a quella di Arno e Montepulciano, proprio per scongiurare possibili scontri. I tifosi romanisti in viaggio, sui minivan diretti a Milano per la partita di questa sera contro i giallorossi. Sono da poco passate le 13 di oggi, 8 gennaio 2023, quando i supporter campani intravedono all’altezza del chilometro 364 i giallorossi un tempo ormai lontano loro gemellati: iniziano a lanciare sassi e bottiglie contro i pullmini, che non proseguono il viaggio ma si fermano sull’autostrada A1 nel tratto aretino. A piedi arrivano proprio a ridosso dell’area di servizio dove venne ucciso Gabriele Sandri, pure lui tifoso ma della Lazio, ucciso l’11 novembre 2007 dall’agente Luigi Spaccarotella che sparò un colpo di pistola a seguito di alcuni tafferugli tra tifoserie. Lo scontro tra le due parti, 150 ragazzi per parte, è talmente violento che gli agenti della Polstrada già impegnati a presidiare l’intero tratto autostradale, sono costretti a chiudere tra Monte San Savino e Arezzo. Ad avere la peggio un tifoso romanista, portato all’ospedale di Arezzo per le ferite riportate. Al vaglio dei poliziotti e dei carabinieri sul posto insieme agli agenti della Polstrada e del Reparto Mobile di Firenze le immagini delle telecamere di videosorveglianza grazie alle quali saranno identificati i protagonisti.

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AGGIORNAMENTO DELLE 16,50

Sono stati fatti ripartire i sostenitori di Napoli e Roma che oggi, 8 gennaio 2023, intorno alle 13.30, si sono scontrati in A1, lungo la corsia nord dell’A1, nell’area di servizio di Badia al Pino Est nel comune di Civitella in Valdichiana. Secondo quanto si spiega da fonti della polizia le persone sono state fatte risalire sui mezzi posti sotto scorta. Intanto la Digos di Arezzo sta esaminando le riprese delle telecamere di videosorveglianza per individuare le persone coinvolte negli scontri ed attribuire le responsabilità di quanto accaduto.

AGGIORNAMENTO DELLE 17,25

C’è l’ipotesi che tifosi di Napoli e Roma si fossero dati appuntamento in un’area di servizio nel tratto aretino dell’A1 all’origine degli scontri avvenuti oggi all’altezza dell’autogrill di Badia al Pino. E’ quanto si apprende dalla questura di Arezzo che precisa così le prime indicazioni fornite che parlavano di un agguato teso dai tifosi napoletani ai romanisti. Proprio per il timore di scontri il servizio di ordine pubblico all’area di servizio di Badia al Pino era stato potenziato così come all’autogrill Arno.

Da alcuni video in rete si vede il momento in cui le due tifoserie della Roma e del Napoli entrano in contatto proprio nell’autogrill, vicino ai distributori di benzina. I tifosi si muovono in gruppo, indossano felpe e giubbotti neri, molti sono travisati con cappucci e sciarpe. Si sentono urla e il rumore dei sassi lanciati e dei lacrimogeni. In un altro video postato in rete da un automobilista si vedono gruppi di tifosi, sempre col volto coperto e vestiti di nero, correre in gruppo lungo la carreggiata dell’autostrada tra Monte San Savino e Arezzo. Si distinguono anche i fumi e il bagliore dei lacrimogeni lanciati dagli ultrà.

Ernesto Giusti

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