Putin: tregua per il Natale ortodosso. Ma Kiev non si fida: “Una trappola cinica”. Erdogan propone di mediare

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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha accolto l’appello del patriarca Kirill e ha ordinato un cessate il fuoco in Ucraina in occasione del Natale ortodosso. Come riporta l’agenzia di stampa Tass, citando una nota del Cremlino, il leader russo ha dato mandato al ministro della Difesa di cessare le ostilità "lungo l’intera linea di contatto nella zona dell’operazione militare speciale" dalle 12 del 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio 2023.

Ma da Kiev arriva una risposta negativa: "Tregua solo quando Mosca ritirera’ le truppe". L’Ucraina non si fida del leader del Cremlino e sospetta che dietro la richiesta della tregua ci sia addirittura "una trappola cinica".

La richiesta era motivata dal fatto che un gran numero di cittadini che si professano ortodossi vive nelle aree delle ostilità. "Chiediamo – prosegue la nota – alla parte ucraina di dichiarare un cessate il fuoco e dare loro l’opportunità di partecipare alle funzioni della vigilia di Natale, così come nel giorno della natività di Cristo".

In precedenza Putin aveva avuto un colloquio con il presidente turco Erdogan, il quale aveva auspicato un "cessate il fuoco unilaterale" da parte russa per sostenere gli sforzi per giungere a una pace in Ucraina.

Evidentemente, però, Kiev non ritiene di avere sufficienti garanzie per cessare il fuoco visto il comportamento sempre devastante tenuto dai russi anche nei confronti della popolazione civile dell’Ucraina.

Redazione

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