Bruxelles: un progetto della Commissione Ue potrebbe rendere più difficili trasporto e trasferimento di migranti

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Un progetto della Commissione Ue – relativo alla lotta contro il traffico di esseri umani – potrebbe agevolare l’azione del ministro Piantedosi e “disturbare” i progetti delle Ong che trasbordano in Italia tutti i clandestini recuperati nel Mediterraneo.

L’esecutivo di von der Leyen avrebbe intenzione di varare una nuova regolamentazione che colpirebbe quanti si prestano alla creazione di flussi irregolari. La stretta sarebbe diretta non tanto contro le persone fisiche quanto quelle giuridiche, al limite incluse le Ong impegnate in mare nelle missione di ricerca e salvataggio.

Il passaggio chiave della proposta è volta a «introdurre sanzioni obbligatorie nei confronti delle aziende responsabili di reati di tratta». Le conseguenze, al di là di quelle di carattere penale già previste dalle regolamentazioni nazionali e internazionali in materia, sarebbero le seguenti: esclusione da pubblici benefici, aiuti o sovvenzioni, o ancora chiusura degli stabilimenti utilizzati per commettere il reato. Nei casi più gravi, le società potrebbero essere “interdette temporaneamente o definitivamente dall’attività commerciale, essere poste sotto controllo giudiziario o essere poste in liquidazione giudiziaria”.

La Commissione precisa che la tratta di esseri umani 2consiste in un atto intenzionale, come il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’ospitalità o l’accoglienza di persone2. Le navi delle Ong impegnate nell’assistenza ai migranti operano trasporto e trasferimento di persone, quindi la stretta rischierebbe di colpire anche loro. Ma in proposito la stessa Commissione chiarisce che quello del traffico di esseri umani è un fenomeno complesso. C’è una differenza fra tratta di esseri umani e traffico di migranti, ma “i due fenomeni sono spesso collegati in quanto le persone contrabbandate possono diventare vittime di trafficanti a fini di sfruttamento lavorativo, sessuale o di altra natura”.

La proposta di direttiva, chiede l’istituzione formale di meccanismi nazionali di rinvio a giudizio per chi favorisce la tratta degli esseri umani. Parlamento e Consiglio ora dovranno esprimersi. Il commissario per la Promozione del modello di vita europea, Margaritis Schinas, invita i governi a sostenere la proposta in nome dell’ «unione della sicurezza».

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