La “gestione dei flussi migratori è una questione decisiva e globale che appare vano pensare possa eclissarsi. Diplomazie, organizzazioni nazionali e internazionali a cominciare dall’Ue sono chiamate a un impegno comune”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all’ottava edizione della Conferenza Rome Med – Mediterranean Dialogues. “Sono in gioco la vita, il destino e la dignità di esseri umani. E’ una questione cruciale per la stabilità e la prosperità dell’Ue e del nostro vicinato meridionale. Tutto ciò deve spingerci ad affrontare insieme tali sfide, in uno spirito di forte solidarietà”.
Molto più duro e meno diplomatico Papa Francesco nel suo messaggio in occasione della citata Conferenza. Dopo aver constatato ” con rammarico che questo stesso mare (il Mediterraneo ndr), oggi, stenta ad essere vissuto come luogo di incontro, di scambio, di condivisione e di collaborazione”, Bergoglio punta l’indice contro “l’incapacità di trovare soluzioni comuni alla mobilità umana nella regione, che continua a comportare una perdita di vite umane inammissibile e quasi sempre evitabile, soprattutto nel Mediterraneo. La migrazione è essenziale per il benessere di quest’area – sottolinea il Pontefice – e non può essere fermata. Pertanto, è nell’interesse di tutte le parti trovare una soluzione comprensiva dei vari aspetti e delle giuste istanze, che sia vantaggiosa per tutti, che garantisca sia la dignità umana sia la prosperità condivisa”.
Un invito evidentemente rivolto non all’Italia, che da sempre è in prima linea nell’accoglienza, ma ai Paesi e alle istituzioni che finora non brillano per iniziative comuni nei confronti dei migranti.