LA FIORENTINA FA LA PARTITA, LA LAZIO SEGNA, VINCE E LA ASFALTA (0-4). ITALIANO: TATTICA SUICIDA. E FISCHIATA FINALE. PAGELLE

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FIRENZE – Suicidio viola. E fischiata finale. E il grido della Fiesole: “Viola fuori le palle!”. Succede che la Fiorentina fa la partita, praticamente dal primo minuti all’ultimo secondo di recupero, con un pressing asfissiante, ma è la Lazio a trovare quattro gol, peraltro di ottima e furba fattura, vincendo la partita. E umilando gli ingenui viola. Che sbagliano due gol clamorosi in avvio di partita e poi si lasciano asfaltare. Insieme al “poetico” allenatore, votato al gioco aggressivo, ma senza preoccuparsi delle ripartenze avversarie. Biancocelesti a segno con l’ex Vecino e l’intuitivo Zaccagni nel primo tempo. E con Luis Alberto e Immobile (complimenti per la trecentesima partita in A) nel finale. I primi due gol di testa. Con Terracciano fermo sul primo e la difesa colpevolissima sul secondo. Il terzo e il quarto dei laziali arrivano in fondo e sono il coronamento di una beffa crudele. Morale? Non si attaccare alla cieca, esponendosi a ripartenze improvvise e micidiali. Italiano è un cultore del bel gioco, ma deve sapere che si vince segnando. Sarri, più esperto e sportivamente sadico, ne ha approfittato alla grande. Lanciando la Lazio verso i vertici della classifica. Mentre la Fiorentinas, spavalda e umiliata, si trova a soli quattro punti dal Verona terz’ultimo. Situazione difficilissima. Seve la scossa. Ma non basta averla in Conference League. Giovedì occorre battere di nuovi gli Hearts. Ma lunedì prossimo, a Lecce, sarà un’altra battaglia. E non potrà essere combattuta con l’impostazione autolesionistica vista stasera.

Matteo Berrettini riceve le chiavi della città di Firenze dal sindaco Dario Nardella (foto Violachannel)

BERRETTINI – Ha ricevuto le chiavi di Firenze dal sindaco Nardella, il divo del teccnic, Matteo Berrettini. Peccato che la cerimonia, degna del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, si sia svolta in un Franchi ancora semivuotom quasi un’ora prima della partita. Non era meglio aspettare un po’ e offrire un bell’applausone al bravo Matteo? Ah, il cerimoniale del Comune non è più quello d’un tempo. E via con la partita. Italiano punta nuovamente su Jovic, com’era scontato. In difesa torna Dodò, mentre Igor, ristabilito dal fastidio di Edimnurgo, fa coppia con Quarta. Affidata ad Amrabat la cabina di regìa con Mandragora sulla fascia sinistra e Bonaventura in quella destra. Sarri lascia Julio Alberto in panchina e schiera l’antico ex viola Vecino. Davanti Immobile alla trecentesima partita in serie A.

PROVEDEL – Pronti via: preimo brivido al 3′ per un fraintenmdimento fra Terracciano, con Felipe Anderson pronto a sfruttare l’indecisione dei due. Poi Terracciano rimedia agguantando il pallopne prima che possa entrare in porta. Poi è la Fiorentina ad aggredire. Al 4′ Jovic costringe Prtovedel a una gran deviazione in angolo. E lo stesso Jovic, dopo il tiro dalla bandierina, ci prova. Ma la manda alta. Al 6′ ancora viola sotto porta: Ikonè va via a destra, poi sposta il pallone al centro col mancino e indirizza all’angolo sinistro di Provedel, che è bravissimo, di nuovo, a respingere lateralmente. Quindi Biraghi lancia verticalmente Mandragora, cross indietro per Bonaventura anticipato d’un soffio da Marusic. Al 10′ Felipe Anderson blocca un’incursione di Kouamè.

VECINO – Ma la Fiorentina è generosa e vulnerabile al tempo stesso. All’11’ la Lazio va in vantaggio per una dormita collettiva della difesa viola: su angolo di Zaccagni, Vecino stacca di testa, d’astuzia, e fa carambolare il pallone alle spalle del non incolpevole Terracciano. Che nell’area pèiccola deve essere il dominatore assoluto. Invece Vecino, da “perfido” ex, si mostra più rapido e scaltro di Quarta, Igor e compagni.

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AMRABAT – E potrebbe fare male ancora la Lazio, con doppio scambio Zaccagni-Immobile, ma è bravo Dodò a intercettare con un tempestivo rientro. E’ il 14′. Nonostante il vantaggio laziale, la partita vive di folate. E la Fiorentina attacca a testa bassa. Al 21′ Ikonè s’inventa un’altra azione delle sue: arriva da destra, sposta il pallone al centro e spara in porta. Conclusione sull’esterno della rete. Amrabat si danna l’anima a metà campo, ma non riesce a domare l’irruenza: e rimedia un giallo. Era diffidato e salterà la partita di Lecce.

ZACCAGNI – Però tanta foga vale poco: la difesa della Fiorentina è fragile, fragile: tanto che la Lazio (25′) arriva comodamente al raddoppio. L’inventore del gol è Milinkovic Savic che pennella un pallone in area per Zaccagni che, sempre indisturbato indisturbato, spinge in rete di testa. Com’è possibile tanta ingenuità indietro? Il grande Gianni Brera, che amava le ripartenze, chiamate allora semplicemente contropiedi, scriverebbe che la Fiorentina si è fatta “uccellare” due volte da una Lazio solida in difesa e molto elastica a metà campo, dove Vecino, Marco Antonio e Milinkovic Savic trovano facilmente lo spunto per sorprendere la svagata viola. Italiano non si rende conto che attaccare a testa bassa, senza contromisure, significa suicidio tattico?

JOVIC – Punta sul vivo, e con l’allenatore ormai sull’orlo di una crisi di nervi, la Fiorentina insiste. Dopo un’illuminante tacco di Immobile che libera Vecino al centro, con destro strozzato dell’ex viola e parata di Terracciano, al 37′ Jovic si appoggia a Mandragora che serve Bonaventura, Jack cerca di nuovo Jovic perdendo l’occasione per tirare. Tutto sprecato! Non mollano i viola: Dodò blocca Zaccagni e serve Jovic che però colpisce male e la palla va sul fondo.

TRAVERSA – Consapevoli di andare negli spogliatoi con un passivo pesantissimo, i viola cercano Jovic. Ma lui non è mai pronto: scivola, tocca male, calcia debolmente. No, senza un vero uomo gol non si va da nessuna parte. Nemmeno agli altri va bene: Ikonè (44′) non trova lo specchio della porta. Un minuto dopo Kouamè scodella un ottimo pallone per Mandfragora che si coordina bene e colpisce di sinistro: pallone deviato che colpisce anche la traversa e finisce fuori. In pieno recupero (46′) viola ancora vicinissimi al gol: angolo di Biraghi, sponda di Jovic per Quarta che ci va bene di testa, ma Provedel diventa ancora Mandrake e dice di no. Morale? Fiorentina regina di masochismo: costruisce tanto, non riesce mai a buttarla dentro, e si china due volte a ripartenze rare ma micidiali della Lazio. Fiorentina brerianamente “uccellata”. E punita.

NICO – In avvio di ripresa, Italiano gioca la carta Gonzalez: esce Ikonè. Ma proprio Nico, quando non è passato nemmeno mezzo minuto, spreca il gol dando un calcio all’aria, senza colpire la palla, a pochi metri dalla porta. Ancora Gonzalez (2′) colpisce quasi dal limite dell’area ma la manda altissima. Sono furie, i viola, ma la Lazio si dispone a testuggine e chiude ogni varco. Provedel perde tempo nella rimesse e indispettisce il Franchi. S’invoca la punizione. Al 7′ Gonzalez va via a destra, lo sfiorano. Lui va giù. Punizione di Biraghi: deviazione in angolo. E’ un assedio, però manca la lucidità per metterla dentro.

AMRABAT – E come da copione, nel momento di pressione viola addirittura asfissiante, la Lazio riparte. E colpisce la traversa al 9′ con Immoile, servito al bacio di Milinkovic Savic, capace di saltare con un guizzo e una sprizzata l’intero centrocampo viola. Amrabat si danna l’anima, lì in mezzo, ma si avvita spesso da solo, perdendo la palla. Italiano lo toglie mandando in campo Barak. Fuori anche Igor per Milenkovic. Sarri replica sostituendo Marcos Antonio con Luis Alberto.

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LUIS ALBERTO – Vorrei dire che la Fiorentina è anche ammirevole: ma qui bisogna buttarla dentro. E non si possono sbagliare occasioni come quella (22′) mancata da Jovic, di testa davanti alla porta, dopo incursione e colpo di testa di Kouamè. Troppo nervosi, ora i viola: gialli per Dodò e Mandragora. Sarri toglie Marusic, dolorante, per Hysaj. Italiano cambia ancora: Bonaventura per Maleh e Kouamè per Saponara. Ancora sostituzioni Lazio: entrano Pedro per Felipe Anderson e Cancellieri per Zaccagni. Fiorentina ancora avanti, alla cieca: e finisce per prendere il terzo gol. Lancio in profondità con la difesa addormentata, Pedro tocca per Immobile che lascia la stoccata a Luis Alberto. Il fantasista spagnolo non sbaglia: conclusione potente e precisa. Tris per Sarri. Ma non basta ancora: al 91′ Ciro Immobile corona la sua trecentesima partita in A con il quarto gol della serata. E ora? Italiano mediti. E Commisso anche.

Sandro Bennucci

Cerca:

Fiorentina (4-3-3) Lazio (4-3-3)
Terracciano 5,5 Provedel 7
Dodò 5 Lazzari 6
Quarta 4,5 Patric 6
Igor (nel st dal 14′ Milenkovic 5,5 ) 5 Romagnoli 6,5
Biraghi 5 Marusic (nel st dal 27′ Hysaj sv) 6
Bonaventura (nel st dal 27′ Maleh sv ) 5 Milinkovic-Savic 6,5
Amrabat (nel st dal 14′ Barak5 ) 5,5 Marcos Antonio (nel st dal 17′ Luis Alberto 6,5) 6
Mandragora 5 Vecino 7
Ikonè (nel st dal 1′ Nico Gonzalez 5) 4,5 Felipe Anderson (nel st dal 33′ Pedro sv ) 6,5
Jovic 4,5 Immobile 6,5
Kouamè (nel st dal 27′ Saponara sv) 4,5 Zaccagni (nel st dal 33′ Cancellierisv ) 6,5
All.: Italiano 4 All.: Sarri 6,5
Arbitro: Maresca di Napoli 6
Marcatori: Nel pt all’11’ Vecino, al 25′ Zaccagni. Nel st al 41′ Luis Alberto, al 46′ Immobile
Note Ammoniti: Amrabat, Igor, Dodò, Mandragora, Lazzari Spettatori: 30.100

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