Nuovo governo Meloni: mercati non spaventati, aspettano la legge di bilancio. Spread resterà stabile

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Niente panico. Il Pd, Calenda e Renzi puntavano sullo "spavento" della comunità internazionale, e in particolare dell’Unione Europea, di fronte alla vittoria di Giorgia Meloni. In realtà, com’è nella loro natura, analisti internazionali e mercati finanziari non risultano nè sorpresi, nè spaventati. Danno semplicemente appuntamento alla nuova, possibile, inquilina di Palazzo Chigi, quando dovrà fare i conti e presentare la legge di bilancio. Del resto è logico: la campagna elettorale è finita e fra poco sarà il momento delle scelte che contano. Il governo di Giorgia Meloni – è i questo che si parla – sarà misurato sulla serietà ed efficacia degli atti. Che è quello che interessa non solo agli analisti internazionali, ma soprattutto a tutti gli italiani.

POLITICA ECONOMICA – Il voto degli italiani "conferma le attese iniziali con una chiara affermazione del centro destra che è attesa avere una salda maggioranza in entrambe le camere. I risultati – commentano gli analisti di Equita – non ci sembrano una sorpresa rispetto a quanto era emerso nelle scorse settimane. Al margine, la posizione relativa più forte di FdI rispetto alla Lega porta a ipotizzare un`impostazione di politica economica probabilmente meno aggressiva e un maggiore supporto in politica internazionale alle posizioni USA/EU". Dal punto di vista dei mercati "ci aspettiamo che lo spread BTP-Bund possa assestarsi attorno ai 230-250 punti base in attesa che il mercato vada a valutare la composizione del governo e la legge di bilancio, a meno che non ci sia un cambio di tono da parte del nuovo governo o un deciso peggioramento del contesto macro. Una maggiore inflazione sia sul 2022 che sul 2023 lascia qualche spazio per mantenere il rapporto debito/GDP sotto controllo (maggiori entrate fiscali in grado di compensare oneri finanziari e spese pensionistiche più alte)".

MERCATI – E nessuna particolare ripercussione della vittoria netta del centrodestra alle elezioni italiane è stata registrata sui mercati: la comoda maggioranza raggiunta sia al Senato che alla Camera viene interpretata dagli investitori come un segno di stabilità, e questo rappresenta un elemento positivo. Milano, dopo i primi scambi in rosso, ha invertito la rotta e ha proseguito in territorio positivo in una seduta che appare invece debole e incerta per gli altri indici, appesantiti dai timori per la recessione e per l’estrema debolezza dell’euro.

SPREAD – Il sorvegliato speciale resta lo spread, inteso come termometro del grado di affidabilita’ di un paese nel ripagare il suo debito: il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi ha aperto in leggero calo rispetto alla chiusura di venerdì, a 229 punti, ma il tasso del rendimento del Btp, in linea con i titoli degli altri paesi dell’Eurozona, e’ avanzato fino al 4,45% segnando un nuovo massimo dal 2013. Di conseguenza, anche lo spread ha registrato un rialzo per collocarsi a fine mattinata a 236 punti. A mettere sotto pressione i titoli di Stato dell’Eurozona, è la prospettiva di nuovi rialzi dei tassi di interesse da parte della Bce. Anche l’Unione Europea guarda con attenzione a quel che succede in Italia, ma prima di pronunciarsi aspetta gli atti, cioè le prime mosse. Che lo ripeto: non sono importanti solo per il mondo, ma si riveleranno determinanti per l’Italia, in un momento di contingenza economica tutt’altro che favorevole.

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Sandro Bennucci

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