Elezioni: dopo la rottura con Calenda Letta esclude riavvicinamento a Conte. Gli accordi sono chiusi

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Dopo la rottura con Calenda, che ha mandato all’aria le alleanze da lui tessute Enrico Letta afferma di non ricercare aperture con il M5S: “E’ stato Conte a far cadere il governo Draghi – ha detto Letta – E’ stata un’enorme responsabilità e per noi, questo è un fatto conclusivo”. Il segretario Pd si contraddice ancora una volta, visto che finora aveva furiosamente accusato il centrodestra di essere responsabile della caduta di Draghi.

Anche il presidente Cinque stelle sembra aver chiuso la porta: “A Enrico rivolgo un consiglio non richiesto: offri pure i collegi che si sono liberati a Di Maio, Tabacci e agli altri alleati. Questo disastro politico mi sembra lontano anni luce dal progetto riformistico realizzato durante il Conte II”. “Noi non siamo professionisti della politica. Il balletto di questi giorni, tra giochi di potere e spartizioni di seggi, ci ha lasciati stupefatti. Noi condividiamo con i comuni cittadini una visione della politica diversa”. I 5 stelle correranno quindi da soli alle prossime elezioni anche se lo spiraglio per un possibile accordo con il Pd. a dispetto della posizione netta e senza appello di Conte, viene ancora auspicato da diversi esponenti del Movimento.

Fra gli ex corre il veleno. Il leader di Azione ha anche rivelato di aver offerto a Letta un patto a due, senza altre liste: “Gli ho proposto di fare un’alleanza netta e che rinunciavo ai collegi, avrei accettato anche solo il 10%” dei seggi, invece del 30% stabilito nel patto col Pd, ora carta straccia.

Il vicesegretario, Peppe Provenzano, per il Pd conferma: “Non c’è spazio per terzi poli”. E quindi Letta mette una pietra su Calenda: “Che promesse può fare agli italiani se sanno che già con gli alleati ha rotto la parola data? Con questa legge elettorale gli italiani dovranno scegliere se essere governati da Meloni, dalle destre o da noi, questa scelta è netta e Calenda ha deciso di aiutare la destra, facendo quello che ha fatto”.

La parola fine la dice Enrico Letta in un’intervista alla Stampa: “Calenda e Conte sono gli interpreti perfetti di quello che accade sempre in Italia: si fanno grandi discorsi e poi si va nella direzione opposta. Gli accordi sono chiusi. Da oggi ognuno farà la sua corsa”.

Replica al veleno di Calenda: “Il Pd poteva scegliere tra fare l’ammucchiata ‘contro’ e fare un progetto politico serio, alla fine ha scelto l’ammucchiata contro. E l’ammucchiata ‘contro’ perderà”.

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