Siccità in Toscana: Bilancino garantirà acqua fino a ottobre. Va peggio in provincia di Lucca e nell’Aretino

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FIRENZE – Bilancino, con la sua storia tormentata (lo scandalo, gli arresti, la difficile conclusione dei lavori con un commissario straordinario) oggi, in un’estate 2022 che si sta rivelando la più secca che si ricordi, garantirà acqua a Firenze e alla Toscana centrale almeno fino a ottobre. Lo afferma Isabella Bonamini, dirigente dell’Autorità di bacino. Che spiega: "Anche luglio è stato un mese in cui praticamente non ci sono state piogge, e la situazione rispetto all’inizio del mese precedente è peggiorata. Il grado di severità della siccità è ancora ‘alto’, il massimo".

Bonamini, dirigente del settore risorse idrica dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, sulla situazione della siccità in Toscana, aggiunge: "Sia la portata del reticolo superficiale, sia la disponibilità nelle falde sta peggiorando. Gli invasi grossi stanno abbastanza bene – continua – Bilancino", in provincia di Firenze, "ha più dell’85% del volume disponibile ma si sta scaricando più degli anni scorsi. Il livello si abbassa, però dato che si partiva da volumi alti abbiamo un tesoretto che ci consente di arrivare a fine ottobre senza problemi. Inizia invece ad avere problemi Montedoglio, nell’Aretino. L’ente gestore ha chiesto di rivedere lo scarico della diga, perché si sta abbassando il livello in maniera consistente per un uso irriguo e potabile abbastanza consistente"

E sulla costa, la situazione qual è. Ancora Bonamini: "Il lago di Massaciuccoli, in provincia di Lucca, ora è a -44 ed ha già superato la soglia di -30 che è quella per cui scattano restrizioni, mentre per il lago di Chiusi è già bloccato l’uso diverso dal potabile".

Anche sul fronte agricolo "la situazione sta peggiorando drammaticamente e il livello di stress delle coltivazione è importante", dice Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana. "Oltre alla mancanza di acqua – aggiunge – registriamo anche danni alle piante per il troppo sole e caldo e un calo della produzione negli allevamenti perché gli animali soffrono".

Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana spiega che per i raccolti invernali "la riduzione è del 30%. Più tragica è la situazione del girasole perché la perdita è nell’ordine del 50%. Per le coltura estive, dove c’è stata irrigazione, il raccolto sarà portato a termine, ma con costi più elevati. E la situazione comincia ad essere pesante anche per le vigne e questo sarebbe un grande danno per il vino".

Sandro Bennucci

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