Scontro mortale all’Argentario: il mare non è un luna park. La Guardia Costiera ha dovuto effettuare 500 soccor si in un mese

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Non si può andare per mare come se si fosse al luna park. Le Capitanerie di porto italiane hanno dovuto soccorrere 500 persone in un mese. A richiamare l’attenzione sul rispetto delle norme e della prudenza, dopo lo scontro mortale in mare al largo dell’Argentario, è il Capitano di Vascello Cosimo Nicastro, capo della comunicazione del Corpo della Capitaneria di Porto e Guardia Costiera. Comincia con una citazione fondamentale che potrebbe apparire quasi banale: "Ai comandanti di una imbarcazione è sempre affidata una gestione prudente nella navigazione".

VADEMECUM – Poi continua con l’esperienza dell’uomo che sul mare deve pensare soprattutto agli altri: "Non bisogna dimenticare "le indicazioni contenute nelle ordinanze dei comandi della Guardia Costiera che stabiliscono, tra l’altro, che alla distanza di 1 km dalle spiagge o di 500 metri dalle coste rocciose, la velocità massima non deve superare i 10 nodi". Il vademecum per chi va in mare dovrebbe ormai essere noto, sottolinea, anche alla luce dell’esperienza di ‘Mare Sicuro’, il progetto che da più di 30 anni vede il personale della Guardia Costiera affiancare bagnanti, diportisti e subacquei e che quest’anno, dal 18 giugno al 19 luglio, ha consentito il salvataggio di 495 persone, di cui 350 diportisti, su un totale di 170 unità soccorse di cui 163 da diporto.

BANCHINA – Nicastro insiste sulle raccomandazioni da prendere per chi decide di andare in mare: "Prima di tutto è bene ricordarsi che la sicurezza inizia in banchina, dunque prima ancora di uscire in mare". Perciò le prime raccomandazioni non possono essere che: controllare di avere carburante a sufficienza per l’andata e il ritorno, anche per eventuali imprevisti; verificare di possedere le attrezzature di sicurezza e marinaresche, le dotazioni di bordo in relazione alla navigazione da svolgere e al numero delle persone imbarcate; accertare lo stato di carica delle batterie e il corretto funzionamento dell’eventuale apparato radio; controllare l’efficienza del motore; accertarsi delle condizioni meteo; informarsi sugli eventuali ostacoli alla navigazione (ad esempio secche, scogli semiaffioranti e correnti) e consultare gli avvisi ai naviganti oppure pubblicazioni come il Portolano.

VELOCITA’ – Necessario anche verificare il buono stato di navigabilità dell’imbarcazione e aggiunge, "non trasportare mai un numero di persone superiore a quello per cui l’imbarcazione è abilitata e informare familiari, amici o conoscenti in merito alla navigazione da effettuare indicando anche l’ora prevista per il rientro. Poi c’è la navigazione, e in questa fase – avverte ancora il capitano di vascello – "è indispensabile moderare la velocità in prossimità della costa, osservando le esistenti ordinanze delle Autorità marittime, rispettando le zone di mare destinate alla balneazione, avendo cura di utilizzare i corridoi di lancio eventualmente presenti per il loro attraversamento".

SUB – Occorre quindi fare attenzione ai galleggianti dei subacquei (bandiera rossa con striscia diagonale bianca), moderando la velocità e transitando a più di 100 metri di distanza". Poi purtroppo si può incappare in una emergenza e in questi casi "entra in gioco la capacità di affrontare il problema con la giusta tempestività, attuando comportamenti corretti che, non dovendo essere frutto di improvvisazione, devono anch’essi essere studiati e simulati preventivamente al fine di ottenere il miglior risultato possibile, anche per aiutare l’eventuale operato dei soccorritori". "Ricordiamoci poi – conclude Nicastro – che è sempre possibile contattare il Numero Blu 1530 o anche il numero unico di emergenza 112 per il tempestivo intervento degli uomini e mezzi della Guardia Costiera".

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Sandro Bennucci

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