Allarme covid nei luoghi di lavoro: mascherine di nuovo obbligatorie. Deciderà il tavolo del 30 giugno

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Si parla di luoghi di lavoro come di possibili cluster. Lì ci si ammala di covid. Nuovo aumento dei ricoveri, con le curve in crescita. Così si attende la decisione, prevista entro la settimana, per il mantenimento delle mascherine nei luoghi di lavoro. Il tavolo fra Ministero del Lavoro, Salute, Sviluppo economico e Inail, e’ stato convocato per il 30 giugno con le parti sociali con l’obiettivo di arrivare alla sottoscrizione di un testo aggiornato del Protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che "consenta di fissare un nuovo quadro di regole del dopo-emergenza".

IMPENNATA – Al tempo stesso il ministero del Lavoro fa sapere di non sottovalutare "l’impennata dei contagi che ha caratterizzato le ultime settimane". Il Protocollo ancora in vigore prevede tra le altre misure l’obbligo dell’uso delle mascherine in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro. L’Agenas, (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) registra a livello nazionale una crescita di un punto percentuale dei ricoveri nei reparti di area non critica rispetto a quattro giorni fa: oggi arrivano al 9% di saturazione mentre il 23 giugno erano all’8% (stabile invece al 2% l’occupazione delle terapie intensive). Una crescita indicata anche dai dati giornalieri del ministero della Salute: i ricoverati nei reparti ordinari sono 5.873, ovvero 341 in più di ieri. Nelle rianimazioni ci sono 234 pazienti, in aumento di 7. E si prevede nelle prossime settimane una risalita dei casi. Nelle ultime 24 ore, in seguito al noto effetto week end, sono stati 24.747, circa la metà di ieri, e le vittime sono invece 63, in aumento rispetto alle 44 di ieri. Eseguiti 100.959 tamponi con il tasso di positività stabile al 24,5%.

SILERI – Sull’andamento dei contagi il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, spiega che l’attuale ondata "sarà autolimitante come le altre, nel senso che durerà ancora qualche settimana, poi ovviamente si spegnerà". Il professore Fabrizio Pregliasco parla invece di casi "sottostimati": "prima o poi Omicron ce la faremo tutti, è un disastro, perché il virus sfugge" e colpisce "anche chi è guarito e anche i vaccinati. E’ vero che Omicron crea situazioni meno pesanti ma c’è il rischio di incremento ulteriore nel numero dei casi, che sono sottostimati, saranno circa 100mila al giorno", afferma, suggerendo di proteggersi con la mascherina "anche al mare". In Italia i positivi certificati "sono almeno 600mila ma in realtà saranno il doppio, più di un milione", spiega l’esperto, che conferma la previsione di un picco a luglio e ipotizza l’arrivo di una nuova variante in autunno.

Per Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus biomedico di Roma "siamo nel pieno dell’ondata di Omicron 5, ma era prevedibile. Stiamo vivendo quello che è stato vissuto in Portogallo prima di noi". Il picco arrivera’ probabilmente tra 3-4 settimane e a questo seguira’ il plateau e la discesa dei casi, afferma. "Il fatto che il virus giri in estate, certamente perché è stata tolta ogni protezione, ci fa dire che il Covid ancora non è arrivato nella sua fase finale" spiega il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù. Intanto dal rapporto redatto dalla commissione Covid-19 dell’Accademia dei Lincei, presieduta dal Nobel Giorgio Parisi, arriva l’indicazione che i vaccini sono cruciali per riuscire a battere il virus sul tempo, evitando la comparsa di nuove varianti, ma per raggiungere questo obiettivo dovranno essere distribuiti equamente in tutto il mondo, compresi i Paesi più poveri.

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Sandro Bennucci

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