Ue, Michel: “All’Ucraina daremo lo status di candidato”

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BRUXELLES – Notizia importante da Bruxelles: "E’ un momento decisivo per l’Unione europea. Sono fiducioso che oggi daremo lo status di candidato all’Ucraina e alla Moldavia e esprimeremo una chiara e forte prospettiva europea per la Giorgia". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel arrivando al summit di capi di stato Ue. Poi c’è il veto della Bulgaria all’ingresso di Albania e Macedonia del Nord. A Bruxelles il summit di capi di stato Ue. Anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, oggi e domani partecipa agli incontri.

PRICE CAP
Il riferimento al price cap entra nell’ultima versione della bozza di conclusioni del Consiglio europeo. Il testo, nel paragrafo dei temi economici, al punto 23, vede l’aggiunta nel quale si legge che il Consiglio "nel contrasto all’uso come arma del gas da parte della Russia e richiamando le conclusioni del 31 maggio, invita la Commissione a perseguire nei suoi sforzi nell’assicurare le forniture energetiche a prezzi accessibili". Le conclusioni del vertice di maggio invitavano la Commissione ad esplorare le opzioni per calmierare i prezzi, inclusa quella di un price cap temporaneo.

"Già il fatto che si ventili" la possibilità di fare il price cap "fa da deterrente ai mercati che possono pensare di fare i picchi fuori controllo", ha detto il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

BALCANI
"È una vergogna che un paese Nato, la Bulgaria, prenda in ostaggio altri due paesi Nato, la Nord Macedonia e l’Albania, nel pieno di una guerra nel nostro cortile di casa e che altri 26 paesi restino fermi e impotenti": così il premier albanese Edi Rama a Bruxelles per il summit sui Balcani occidentali. "Non cambiamo la rotta, costruire l’Europa in casa nostra, perché non c’è altra opzione al percorso d’integrazione", ha sottolineato. "È cosa buona dare lo status di candidato all’Ucraina ma spero che il popolo ucraino non si faccia troppe illusioni". "È un nuovo giorno in Europa ma non in Bulgaria! Che vergogna per l’Europa questa vicenda bulgara!", ha precisato Rama. L’avvio dei negoziati di adesione di Albania e Macedonia del Nord è bloccato dal veto di Sofia per una controversia identitaria con Skopje.

"Non siamo dove dovremmo essere sui Balcani – ha detto l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell –, oggi dovremmo lanciare le negoziazioni con Albania e Nord Macedonia e non posso non nascondere il dispiacere: c’è ancora speranza, non so cosa il parlamento in Bulgaria possa fare ma non sembra che sta andando bene. Dovremo cercare di risolvere la situazione e questo mostra che l’unanimità è un problema, non si può andare avanti con un paese che blocca tutto. Oggi non è una bella giornata".

Sandro Bennucci

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