SIGNA – “Dall’elenco sommario delle sostanze coinvolte nell’incendio” che ha interessato il magazzino della ditta Rindi a Signa (Firenze), specializzata nella produzione di adesivi ed altri componenti di natura
chimica, “nel quale erano stoccate sostanze etichettate come pericolose e altamente infiammabili”, “risulta probabile la formazione significativa di Ipa, più incerta, ma difficile da escludere, quella di diossine”. Cosi’ l’Arpat dopo un sopralluogo in seguito al rogo scoppiato ieri nella notte.
L’agenzia regionale per l’ambiente spiega, in una nota, che “al momento il sindaco di Signa ha invitato i suoi concittadini a non stare all’aperto, esponendosi ai fumi derivanti dalla combustione delle sostanze presenti nel magazzino. A seguito delle verifiche effettuate – aggiunge Arpat -, è possibile affermare che il reticolo idrico posto nelle vicinanze del luogo dell’incendio non è, al momento, impattato dalle acque di
spegnimento dell’incendio. Le acque utilizzate per soffocare l’incendio stanno confluendo interamente nel sistema fognario pubblico e sono indirizzate al depuratore di San Colombano, dove il personale di Publiacqua, già allertato, sta monitorando gli eventi”.