Vittime della strada: prevenzione, parola chiave nella giornata mondiale

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Oggi 21 novembre 2021, terza domenica del mese, si celebra la giornata mondiale in memoria delle vittime della strada, proclamata dall’organizzazione delle nazioni unite nel 2005 e trasformata in Italia nella legge 227/ 2017. Un momento di ricordo e di riflessione dedicato alle vittime degli incidenti stradali. Tante, ancora troppe! L’appello che ci giunge dalle istituzioni internazionali e nazionali è quello di azzerare il numero delle vittime della strada entro il 2050 e di ridurre del 50% il numero di morti e feriti gravi entro il 2030.

Stamane in Palazzo Vecchio, per questa significativa ricorrenza, sono convenute autorità, studenti, cittadini assieme a una rappresentanza dell’associazione familiari vittime della strada che ha chiesto un sempre più incisivo impegno delle istituzioni sul campo. Il ricordo dovrebbe essere monito, ricordare previene, ha affermato la madre di una giovane vittima . Anche la Toscana è ancora ben lontana dai noti obiettivi .

Dal 2011 al 2019 la diminuzione dei morti sulla strada in ambito nazionale è stata appena del 22%, un dato insoddisfacente. Nel 2019 le vittime sono state 3173, nel 2020 sono state 2400, una leggera flessione determinata in massima parte dalle restrizioni legate alla pandemia covid 19. Una volta finita la quarantena stiamo assistendo ad una impennata, causata dai comportamenti sbagliati dei conducenti e dal mancato rispetto del codice, con distrazione alla guida e velocità eccessiva che la fanno da padrone.

Prevenzione è la parola chiave da tutti auspicata. Ma a fianco delle forze di polizia che fanno quel che possono con le esigue pattuglie sul territorio ( il 74% degli incidenti avviene sulla viabilità urbana, il 21% sulle strade extraurbane) è indispensabile che famiglia, scuola, istituzioni, in un insieme sinergico, affrontino la problematica con la necessaria attenzione, favorendo la formazione del giovane conducente, la cultura della legalità e della prevenzione e promozione di corretti stili di vita. Tre sono i tradizionali cardini della sicurezza stradale: uomo, veicolo, strada. Se sul veicolo molto è stato fatto e si sta facendo per migliorarne le caratteristiche, tanto bisogna ancora fare a carico dell’uomo e delle infrastrutture. La cultura della guida è un valore comune, perché la strada è di tutti e ognuno è tenuto a fare la propria parte per raggiungere gli obiettivi di sicurezza prefissatici

Sergio Tinti

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