Sta partendo per una missione in Austria e Germania, il sindaco di Firenze, Dario Nardella: che aprirà, per la prima volta, nella veste di presidente di Eurocities l’assemblea annuale dei sindaci europei a Lipsia il 4 e 5 novembre. «Molte città sono già avanti sulla strada della lotta al cambiamento climatico – ha sottolineato – ma chiediamo alla Ue un maggior coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali».
La prima tappa a Vienna – in occasione della tournée del Maggio Musicale Fiorentino – alla celebre Wiener Konzerthaus con la direzione di Zubin Mehta. Il concerto è in programma mercoledì 3 novembre. Nei due giorni nella capitale austriaca il sindaco Nardella ha programmato incontri di lavoro e istituzionali. Domani, 2 novembre, incontrerà il sindaco e governatore di Vienna Michael Ludwig, leader socialdemocratico, attuale presidente di Sozialdemokratische Partei Österreichs, il Partito socialdemocratico austriaco.
A Vienna il sindaco incontrerà investitori in real estate (immobiliare) e tecnologia per valutare eventuali progetti a Firenze. Tra gli incontri in agenda anche quelli con l’ambasciatore italiano in Austria Stefano Beltrame e l’ambasciatore francese Gilles Pécout. Il 4 e 5 novembre Dario Nardella sarà a Lipsia, in Germania, per l’assemblea annuale di Eurocities, che si terrà per la prima volta in presenza. Eurocities (www.eurocities.eu) è la rete di oltre 200 città in 38 paesi con 130 milioni di abitanti. Molti i temi al centro dell’incontro dei sindaci europei, a partire dalla lotta al cambiamento climatico, l’attuazione del piano Next Generation EU, la gestione dei flussi migratori.
«Molte delle nostre città – ha aggiunto Nardella – hanno già anticipato di 10 anni, al 2040, l’obiettivo della Carbon neutrality, che l’UE ha fissato al 2050. Ma è indispensabile coinvolgere i sindaci fin dall’inizio, nella decisione delle strategie. Troppe volte i primi cittadini vengono trattati come l’ultima ruota del carro dai governi, destinatari passivi di decisioni prese a livello centrale. Così non vinceremo mai le sfide globali di fronte a noi. Le comunità locali devono essere protagoniste del cambiamento, non spettatrici. Ci aspettiamo un colpo di reni dagli Stati membri e dalla Commissione europea».
Ernesto Giusti
