Accordo faticoso e con un marchingegno. Draghi è contento e parla di G20 chiuso con un successo, grazie all’impegno a mantenere il riscaldamento globale sotto 1,5 gradi, il riconoscimento che è scientificamente dimostrata la necessità di intervenire. Ma nella bozza finale c’è il giallo della scomparsa della deadline del 2050 per un mondo a zero emissioni sostituita da un più generico entro o attorno metà secolo.
Quand’è metà secolo? In teoria il 2050, ma in pratica una scadenza precisa non esiste. Gli sherpa, evidentemente, non sono riusciti a fare di più per accontentare tutti. Un risultato che il premier Mario Draghi rivendica comunque come un successo, che getta le basi per una ripresa più equa, ricordando che negli accordi di Parigi non c’era alcun tipo di scadenza, né vaga né precisa.
Ernesto Giusti