Vlahovic sulle orme di Baggio, Bernardeschi e Chiesa: Juve abituata a far spesa a Firenze

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E’ amareggiato, Rocco Commisso: pare che Vlahovic abbia rifiutato l’offerta di 6 milioni a stagione. Per un contratto quinquennale. Sarebbe diventato ricco subito, il giovane Dusan. Trenta milioni esentasse in attesa di altri sontuosi ingaggi. Niente da fare: il procuratore Ristic ha alzato un muro più alto di quello voluto da Italiano a Udine. C’è rimasto male, Rocco, voglioso di tornare in America con il trofeo personale: appunto il rinnovo di Vlahovic. Ma nemmeno lui, uomo falcoltoso che si è fatto da solo, abituato ad affari miliardari, poteva immaginare di trovare un interlocutore, il procuratore del giocatore, così irremovibile da dare la stura a ogni congettura. Perchè? Chi c’è dietro? Da qui l’amaro comunicato di Commisso che ha invaso le redazioni e il web da stamani, 5 ottobre 2021. E che – lo dico da giornalista che si è perfino scontrato pubblicamente con il presidente – ce l’ha fatto apprezzare per passione e dimensione umana.

PROCURATORI – Prima di continuare, anche con valutazioni tecniche e di opportunità, esprimo di nuovo una mia convinzione: i reggitori del calcio, dirigenti della Fifa e dell’Uefa in primis, non devono più tollerare lo strapotere dei procuratori. Sono dell’idea che tutti debbano trarre un giusto guadagnano dall’attività svolta. E ricordo che negli anni Settanta, quando mi occupavo anche delle lotte del sindacato dei calciatori guidato da Sergio Campana e Claudio Pasqualin, si riconosceva ai protagonisti del pallone la necessità di liberarsi dal gioco delle società (allora il cartellino era vincolato a vita) e di farsi rappresentare da un procuratore. Il quale, come nel mondo dello spettacolo e negli altri mondi, avrebbe dovuto avere la percentuale sui contratti. Ecco: una percentuale. Che può andare dal 10 al 20. Nessuno parlava di commissioni, di premi a vendere o di regali. La vicenda Vlahovic, prima ancora quella di Montolivo, de l’altra recente di Donnarumma, hanno insegnato il giochino facile: arrivare quasi a fine contratto e non rinnovare. Liberandosi a zero o costringendo la società a vendere a prezzo di liquidazione. Questo comportamento, secondo me, non è moralmente corretto. Nè accettabile.

FIORENTINA – Detto questo, e sperando che Fifa e Uefa ascoltino e agiscano rapidamente, così come in un batter ci ciglia hanno scongiurato la nascita della Superlega nei mesi scorsi, le strade che la Fiorentina può percorrere, ora due: far valere l’attuale accordo e perdere il giocatore a zero tra un anno e mezzo, oppure monetizzare nel prossimo mercato. Magari anche a gennaio. Magari preoccupandosi di rimopiazzare subito Vlahovic adeguatamente. In ogni caso, specie dopo il titolo di Tuttosport di oggi,«Piano Vlahovic per la Juve», Dusan pare destinato a ripercorrere la strada già intrapresa da leggende come Roberto Baggio, Federico Bernardeschi e Federico Chiesa. L’attaccante serbo, infatti, ha grandi possibilità di vestire il bianconero, anche se non c’è solo la Juve interessata al bomber.

NUOVO BOMBER – In Premier e in Liga si guarda con interesse agli sviluppi della vicenda: Tottenham e Manchester City, per motivi diversi, sono alla caccia di una punta giovane e con tanti gol nei piedi. Gli Spurs non sanno ancora quale sarà il futuro di Harry Kane, mentre i Citizens, a parte Gabriel Jesus, non hanno un attaccante centrale che possa sfruttare il grande lavoro degli esterni a disposizione di Guardiola. In Spagna, invece, è l’Atletico Madrid del Cholo Simeone la favorita nella corsa a Vlahovic. I campioni di Spagna nel ruolo sono coperti, alla grande, da Luis Suárez ma il Pistolero vola verso i 35 anni e la prossima estate potrebbe cedere il testimone proprio a Vlahovic. E allora? Non ci sarà la rivolta di Firenze contro Rocco Commisso. Più di trent’anni fa, i Pontello vollero vendere Baggio alla Juve di Agnelli e scoppiarono incidenti in piazza Savonarola e nei viali. Commisso, proprio oggi, pare aver fatto di tutto per evitare che Vlahovic possa andare ad irrobustire la rosa di Allegri, che già è innervata e trainata da ex viola: Cuadrado, Bernardeschi, Chiesa, capaci di essere determinanti nella vittoria in Champions contro il Chelsea. Ma in attesa che Uefa e Fifa decidano di disciplinare l’attività dei procuratori del calcio, la Fiorentina deve, oltre a ricavare il massimo dalla cessione di Vlahovic, anche trovare la nuova punta da 15-20 gol a stagione. In modo da dimostrare, ancora una volta, che Firenze, città d’arte, saluta chi arriva e chi parte.

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Sandro Bennucci

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