Il Ferragosto di Draghi: recovery, infrastrutture e giustizia le sfide della ripresa d’autunno

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Buon Ferragosto 2021. Il secondo dell’era della pandemia. Con l’obbligo di green pass per frequentare ristoranti e palestre. L’Italia, assediata dal termometro che sfiora i 40 gradi, vive un momento prospero per il turismo, ma è attesa da una sfida terrificante a settembre. Una sfida da non perdere se non si vuol far precipitare il Paese nell’arretratezza e nella disoccupazione. Quello di Mario Draghi è sicuramente un Ferragosto di riflessione. Non a caso ha previsto un Consiglio dei ministri per gli ultimi giorni del mese – c’è chi ipotizza tra il 26 o il 27 – con all’ordine del giorno un decreto Infrastrutture e trasporti. Ma nello stesso Cdm dovranno essere affrontate questioni che spaziano dalla sicurezza ad alcune modifiche al codice della strada.

GREEN PASS E IMPRESE – Ma c’è molto di più sul tappeto. Due dpcm dovrebbero completare, con la nomina della segreteria tecnica, la governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ossia il passo preparatorio della madre di tutte le sfide. Poi, alla riapertura delle Camere, nei primi giorni di settembre, partirà ufficialmente la volata, per approvare le riforme del processo civile e penale e poi convertire i tanti decreti (ci sono già Green pass e crisi d’impresa) e le riforme del fisco e della concorrenza attese entro settembre al vaglio del Cdm. Ecco: questo è il programma asciutto, che figura già nel calendario di Palazzo Chigi. Ma il programma va realizzato, cercando di trovare un faticosissimo accordo fra le variegate forze di maggioranza. Draghi lo sa e ci pensa, proprio oggi, a spina staccata. Consapevolmente, nel salutare i ministri prima della pausa, ha chiesto loro, alla ripresa, ancor più determinazione. Al centro dell’agenda autunnale ha già posto il tema del lavoro, nei suoi diversi aspetti: la sicurezza, la riforma degli ammortizzatori sociali, ma anche le regole anti-Covid da adottare nei luoghi di lavoro. La discussione al tavolo con i sindacati è ancora aperta e si valuterà sulla base dei dati del contagio: c’è chi non esclude che arrivi per legge l’obbligo di Green pass, ma il governo vaglierà, lo assicurano fonti di Palazzo Chigi, tutte le opzioni per incoraggiare le vaccinazioni senza arrivare all’obbligo, che oggi vale nelle mense.

RECOVERY – Quanto al Recovery plan, l’appuntamento da non mancare è quello con gli obiettivi indicati nella road map per ottenere – dopo il prefinanziamento da 24,9 miliardi – la prima tranche di fondi: il ministero dell’Economia ne ha contati 51 entro l’anno, il sottosegretario Roberto Garofoli, che monitora anche la cruciale adozione di tutti i decreti attuativi, ha elencato 23 riforme da chiudere entro il 31 dicembre. Tanto è stato fatto, ma ancora molto resta da fare. Uno dei primi step dovrebbe essere la firma, da parte del premier, di due dpcm che istituiranno la segreteria tecnica del Pnrr, organismo destinato a restare in carica fino al 2026, e il tavolo permanente "per il partenariato economico sociale e territoriale" che terrà il filo diretto con parti sociali, enti locali, società civile. Nella segreteria siederanno figure tecnico-finanziarie chiamate a supportare la cabina di regia politica presieduta da Draghi e a preparare i dossier sugli investimenti che rischiano di bloccarsi, per permettere al governo di esercitare eventualmente poteri sostitutivi.

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ACQUA E INFRASTRUTTURE – Un decreto ad ampio spettro, come anticipa il ministro Enrico Giovannini, dovrebbe arrivare a fine agosto in Cdm su trasporti e infrastrutture (nel Pnrr ci sono oltre 15 miliardi solo per la rete ferroviaria). Il decreto in cantiere potrebbe prevedere parcheggi rosa per le neomamme e appositi spazi anche per le auto elettriche, oltre alla sicurezza delle infrastrutture per l’acqua, norme per ferrovie e le autostrade, stretta sulla manutenzione di tram, filobus ma anche seggiovie e funivie. «Dobbiamo progettare con lungimiranza, costruire con rapidità e attenzione, manutenere con cura», dice Draghi nell’anniversario del crollo del ponte Morandi, con dichiarazione che sembra adatta a tutte le opere del Pnrr.

GIUSTIZIA – Quanto alla giustizia, il Senato sarà protagonista alla ripresa, con il primo via libera – si starebbe lavorando a modifiche sulla fase istruttoria – alla riforma del processo civile e il passaggio finale della riforma del processo penale. Draghi dovrebbe intanto portare in Cdm le riforme del fisco e della concorrenza, due interventi, che vorrebbe incisivi, da incrociare poi – insieme alla riforma degli ammortizzatori sociali – con la manovra di ottobre, con cui potrebbe iniziare anche la revisione del reddito di cittadinanza. Passaggi questi ad alto rischio di conflittualità politica, nelle settimane della campagna elettorale per le comunali. Ma nella consapevolezza – ha ricordato Draghi alle forze politiche – che il Parlamento ha approvato a larga maggioranza il percorso del Recovery. Che va portato avanti. Senza capricci, nè personalismi.

Sandro Bennucci

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