Monopattino: l’anarchia provoca incidenti mortali. E basta anche biciclette contromano

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L’irreparabile, come un incidente mortale, provoca sdegno. E l’amara riflessione: ci si poteva pensare prima. Ma non ci si è pensato. Così un 23enne che viaggiava su un monopattino elettrico è morto, nella notte del 9 agosto 2021, nello scontro con una moto. E le due persone che erano sullo scooter sono finite all’ospedale. Si tratta solo dell’ultimo, grave incidente, con protagonista il monopattino. Quello che ha fatto scattare iul sindaco, Dario Nardella, che si era visto respingere un provvedimento comunale dal Tar. Incidente che ha mosso il presidente della Regione, Eugenio Giani: il quale ha promesso una legge della Toscana per disciplinare la circolazione dei monopattini. Poi sono intervenuti i parlamentari: il centrodestra protesta perchè un suo provvedimento è fermo alla Camera e al Senato.

ANARCHIA – Ma il pericolo, lo voglio ripetere, era sotto gli occhi di tutti. In automobile o a piedi ci siamo visti schizzare, a fianco o davanti, queste figure, immobili sulla tavoletta, ovunque: contromano, sui marciapiedi, nelle corsie riservate ai mezzi pubblici. E naturalmente li ho visti anche nelle aree pedonali, con grave pericolo per chi stava passeggiando. E nessun esponente delle forze dell’ordine è mai intervenuto. Nemmeno per ammonire. Chiunque guidasse: ragazzi, signore, uomini dall’aria compassata, c’è sempre stata la più totale indifferenza. Peggio: l’anarchia ha circondato gli utilizzatori dei monopattini. Spiace dover dire che gli incidenti erano prevedibilissimi. Ma a parte il tentativo di mettere un po’del sindaco di Firenze, Dario Nardella (poi bloccato dal Tar) non ho visto nè preoccupazione, nè interesse a disciplinare questa circolazione fuori controllo.

RISORSE – I partiti del Centrodestra stanno sostenendo di aver presentato le loro proposte in Parlamento. E aggiungono che deve far riflettere anche la circostanza che fu il governo giallorosso, a trazione grillina, attraverso lo stanziamento di importanti fondi, ad incentivare l’acquisto e perciò la diffusione dei monopattini. Scelta giudicata molto discutibile e inopportuna, perchè, al pari dei banchi a rotelle nelle scuole, erano strate sottratte risorse che sarebbero potuto andare ai settori in difficoltà, ma soprattutto investite nei mezzi pubblici che così avrebbero potuto affrontare meglio la crisi indotta dalla pandemia da Covid-19. Si dice che il Movimento 5 Stelle non conosce l’arte di governare e che le sue decisioni hanno minato il Paese nel momento più difficile. Ma faccio l’opbiezione: la sicurezza dei cittadini, almeno per senso civico, credo debba stare a cuore a chiunque abbia chiesto un voto. Perchè tutti gli altri partiti (e sottolineo tutti) non hanno rovesciato i banchi di Montecitorio e Palazzo Madama vedendo calpestare il codice della strada, con rischi gravissimi per la gente?

BICICLETTE – E mentre mi auguro che il ministero delle infrastrutture e dei trasporti non lasci sole le Regioni a farsi bocciare leggi e provvedimenti dal Tar, e decida di scenmdere in campo immediatamente, e direttamente, per frenare il pericolo, spero che si intervenga anche su un’altra intollerabile, e rischiosissima, violazione del condice della strada: la libertà concessa (da chi?) alle biciclette di andare contromano, salire sui marciapiedi e passare con il rosso. Senza che nessuno, ormai da anni, si sia sognato d’intervenire. A Firenze c’era stato una specie di bomba liberi tutti al tempo di Renzi sindaco. Si disse che le biciclette contromano potevano essere tollerate. Anche se c’era un codice della strada da rispettare. Ma bastò un passa parola permissivo ad abbattere le regole. Con la conseguenza che quasi tutti ci siamo trovati, con un brivido, almeno un manubrio della bici davanti al cofano. Non è politicamente corretto multare un ciclista? Io dico che una sanzione è preferibile a un incidente stradale. Sì, il vecchio fischio del vigile (ma ce l’hanno ancora?) è meno sgradevole del suono della sirena di un mezzo di soccorso.

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Sandro Bennucci

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