Lamorgese contro i magistrati: con le loro sentenze demotivano le Forze dell’ordine

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Dal quotidiano online sussidiario,net traggo una notizia che mi fa molto piacere e per la quale faccio i complimenti alla collega prefetto, adesso ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Che ha avuto il coraggio di schierarsi giustamente contro la magistratura che, con le scarcerazioni facili, demotiva il faticoso lavoro quotidiano svolto dalle Forze di polizia. Non è una storia recente, anch’io più volte da prefetto di Padova, Torino e Firenze ho avuto da ridire ufficialmente contro questo atteggiamento lassista dei magistrati. Già le leggi sono benevole nei confronti dei delinquenti, ma le sentenze creative dei giudici fanno il resto, in abbondanza.

Il Sussidiario scrive che il contrasto alla droga torna tra le priorità di Luciana Lamorgese. La stretta annunciata nel febbraio del 2020 sta per spiccare il volo, considerando anche le difficoltà incontrate dagli agenti. Ecco quanto evidenziato dal ministro dell’Interno: «La demotivazione delle forze di polizia impegnate nel contrasto dell’attività di spaccio di droghe rappresenta un problema». Luciana Lamorgese ha spiegato che troppo spesso gli agenti assistono alla scarcerazione degli spacciatori dopo pochi giorni, addirittura dopo 48 ore: «Tante volte gli operatori vedono che uno spacciatore a pochi giorni dall’arresto torna nello stesso posto e nella stessa piazza di prima, vanificando i grandi sforzi fatti in termini di risorse e di tempo. Bisognerebbe intervenire dal punto di vista normativo sul Testo unico sugli stupefacenti. Sono tanti anche i magistrati che lo chiedono».

La titolare del Viminale ha spiegato che nel 2021, al 21 luglio, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria 491 minori, dei quali 44 quattordicenni. Nel 2020 le forze dell’ordine hanno sequestrato 58 tonnellate di sostanze stupefacenti, il 40% rispetto all’anno precedente, e ha rimarcato che fino a luglio sono già state bloccate 40 tonnellate di droga. Nel mirino l’impunità degli spacciatori, per i quali son previsti reati di spaccio di lievi entità: spesso, purtroppo, dopo 48 ore i criminali possono tornare a vendere droga.

Questo il giudizio di Domenico Pianese, segretario generale del Cosip: «L’attuale impianto normativo per le forze dell’ordine è a dir poco frustrante, in quanto assistono impotenti al rilascio pressoché immediato, soprattutto quando si tratta di piccoli spacciatori, che continuano a effettuare le loro attività criminali in attesa di giudizio. Un giudizio che, in seguito alla denuncia a piede libero, si trasforma molto spesso in una condanna ma con sospensione della pena».

Brava Luciana, e io aggiungo per esperienza ultradecennale in molte prefetture d’Italia, che questo avviene non solo per reati di droga, ma anche in casi di arresti di estremisti o antagonisti, che dopo poco tempo recuperano la libertà grazie al magnanimo giudizio di buona parte della magistratura. Per non parlare di alcune sentenze in tema d’immigrazione. Hai ragione Luciana, E’ uno sconcio che deve finire.

Paolo Padoin

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