Italia-Spagna (stasera, ore 21, Rai1): ma che musica maestro! Lo spartito di Mancini. Formazioni

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Che musica maestro! Ispirato a Raffaella Carrà, Roberto Mancini vuole imporre il suo spartito alla Spagna, nella calientissima semifinale, consapevole, però, che anche gli spagnoli, calcisticamente parlando e non solo, sanno suonare. L’Italia è fra le prime quattro in Europa e ha davanti un avversario temibile e rispettabile nel clima di Wembley. Che, per chi riuscirà a vincere, diventerà ancora più incandescente nel caso, assai probabile, che alla finale acceda l’Inghilterra (favoritissima sulla Danimarca). Oddio, l’Italia ha già dimostrato di saper battere l’Inghilterra nella sua tana: ricordo l’impresa degli azzurri di Valcareggi (1973) con gol di Capello su cross di Chinaglia. Rovinammo la festa agli inglesi che, proprio quel giorno, festeggiavano le nozze della principessa Anna con il bel dragone Mark Philips. Ma ci sarà tempo per tornare sul discorso. Stasera bisogna battere la Spagna. E’ una lunga storia calcistica, quella fra le furie rosse e gli azzurri: 37 partite, 11 vinte dall’Italia, 13 pareggi e 13 sconfitte. Il piu’ cocente ko e’ stato quello del 2012, quando, nella finale europea di Kiev, la squadra di Prandelli – allo stremo in fatto di energie – venne travolta per 4-0 dalla formazione di Del Bosque. La più recente vittoria degli azzurri, quella di Conte in Francia, agli ottavi degli Europei del 2016, con gol di Chiellini e Pellè.

SPAGNA – Roberto Mancini e Luis Enrique stanno ricostruendo e forse il nostro ct è un po’ più avanti rispetto al tecnico iberico. La Roja ha fatto progressi, ma è molto lontana da quella della generation dorada che vinse tutto fra il 2008 e il 2012. Parliamo degli Iniesta, Sergio Ramos, Xabi Alonso, Fabregas e compagni. Luis Enrique ha diversi problemi in difesa, primo quello del portiere Unai Simon, che nonostante tutto resterà al proprio posto, e deve fare delle scelte per compattare il reparto arretrato. Garcia o Pau Torres? Il centrocampo vanta l’esperienza di Busquets e Koke e la fresca inventiva di Pedri, giovane che sta sbalordendo. Gli attaccanti Morata e Moreno hanno sbagliato tante occasioni e Sarabia è ko. Giocherà Olmo. Il possesso palla e’ una della caratteristiche peculiari spagnole. Il percorso delle Furie Rosse e’ stato punteggiato da alti e bassi: inizio difficile con pareggi contro Svezia e Polonia e conquista della qualificazione contro la Slovacchia (5-0), poi vittoria nei tempi supplementari sulla Croazia e addirittura ai rigori contro la Svizzera. Quindi gli iberici hanno giocato piu’ degli azzurri e potrebbero risentire della fatica e dello stress. Ma io non credo a questi handicaop. Una semifinale europea è qualcosa che ti gasa e ti corrobora. Non senti la fatica e vuoi solo vincere.

AZZURRI – In ogni caso, più compatta appare la squadra azzurra, che ha però un problema non da poco: l’infortunio di Spinazzola, che verrà sostituito da Emerson. Se vogliamo fare i ragionieri, gli spagnoli finora hanno segnato dodici gol, rigori esclusi, mentre l’Italia ne ha fatti undici. Per quanto riguarda le difese, quella di Lucho ne ha presi cinque, l’Italia due. Ma in queste competizioni così brevi, quel che conta è il momento e, ad occhio e croce, forse sta meglio la squadra di Mancini che dovrebbe confermare quasi tutti, anche se nel corso della gara non è escluso un turnover con giocatori più freschi in difesa (Toloi?), a centrocampo (Locatelli?) e in attacco (Belotti?). Verranno ammessi solo 6.500 tifosi italiani residenti in Gran Bretagna. Da questo punto di vista è stato uno strano periodo, col Covid (e le varianti) che ha costituito un impedimento obiettivo. Ci siamo illusi, forse ignorando il potere degli inglesi e i soldi che ci sono di mezzo, di poter far spostare la fase finale a Roma. Figuriamoci. Nonostante i successi azzurri e degli spagnoli, nel ranking mondiale, che fluttua perchè è in corso anche la Coppa America, il Belgio è sempre avanti con Brasile, Francia, l’Inghilterra. Italia (quinta) e Spagna sono andate avanti, ma non troppo.

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CARRA’ – Ma la classifica continua a cambiare e la partita di Wembley potrà muovere qualcosa. Una curiosità di carattere scaramantico riguarda le maglie: finora l’Italia ha battuto tutti gli avversari che si sono presentati vestiti di rosso. Anche la Spagna aveva giocato con quella maglia. Ha cambiato: sarà in bianco. Luis Enrique ha usato parole melliflue nei confronti dell’Italia e ha pensato un confronto ben giocato, divertente e intenso. A chi gli ha ricordato la partita negli USA, quando Tassotti gli diede una gomitata, mandandolo ko, e le ripercussioni che quell’episodio potrebbe avere sulla partita, ha risposto: «Io ho dimenticato quel fatto e molti dei miei giocatori non erano nemmeno nati». Mancini è stato prudente, come nel suo stile: «La tensione c’è. Sarà una partita diversa da quello col Belgio, anche Emerson è un giocatore diverso da Spinazzola che aspettiamo con noi. Vialli è un fratello». Bonucci ha definito Morata un amico e un attaccante totale. L’Italia è una squadra, cioè una somma di individualita’ emergenti. Può vincere. La ruota del calcio gira e per anni ha girato per la Spagna. Stavolta, può darsi, che giri a favore degli azzurri. Chissà se va, si chiedeva cantando la grande Raffa. Che, subito dopo, risoluta, rispondeva: ma sì che va!

Sandro Bennucci

Le probabili formazioni

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne. All. Roberto Mancini

SPAGNA (4-3-3): Unai Simon; Azpilicueta, Garcia, Laporte, Jordi Alba; Koke, Busquets, Pedri; Ferran Torres, Morata, D. Olmo. All. Luis Enrique

Arbitro: Felice Brych (Germania)

Diretta tv Raiuno ore 21

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