Firenze: morta a 100 anni Luisa Vertova, storica dell’arte. Lavorò con Berenson

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La notizia l’ha data Eike Schmidt, direttore degli Uffizi: è morta a 100 anni Luisa Vertova, storica dell’arte, collaboratrice di Bernard Berenson (1865-1959), e specialista dei pittori lombardi e veneti dei secolo XVI-XVIII. Se n’è andata la sera di lunedì 28 giugno 2021.

«Ci ha lasciato – ha detto Schmidt – una grandissima storica d’arte che con i suoi studi sulla pittura fiorentina, veneta e lombarda, rinascimentale e barocca ha segnato il Novecento. Dal tempo delle ricerche per la sua monografia su Sandro Botticelli del 1952, alle ultime pubblicazioni su Bernardo e Giulio Licinio, Luisa Vertova ha frequentato gli Uffizi assiduamente per quasi un secolo, contribuendo in maniera decisiva alla conoscenza delle nostre collezioni».

Nata a Firenze nel 1921, figlia del filosofo Giacomo Vertova, discendente di una nobile famiglia bergamasca, nel capoluogo toscano aveva trascorso l’infanzia e la prima giovinezza, studiando storia dell’arte e archeologia all’Università. Nel 1943 divenne assistente dello storico dell’arte statunitense Bernard Berenson, del quale ha curato le pubblicazioni fino agli Elenchi della pittura veneta (1957). La Vertova diresse poi importanti progetti editoriali, come la pubblicazione dell’opera di Berenson su I disegni dei pittori fiorentini (1961) Alla fine del 1959, Luisa Vertova si trasferì in Inghilterra come moglie di Ben Nicolson – figlio della poetessa britannica Vita Sackville-West – studioso dei caravaggeschi europei e per molti anni direttore del Burlington Magazine, la più importante rivista inglese di storia dell’arte. Del marito curò Caravaggism in Europe.

Tornata in Italia, la Vertova è stata per anni consulente della casa d’aste internazionale Christie’s, curando numerose vendite organizzate nelle sedi italiane fino agli anni Ottanta. Nel 1985 venne chiamata dall’Istituto tedesco di storia dell’arte di Firenze per catalogare le migliaia di fotografie di pittura veneta lasciate da Fritz Heinemann. Tra le pubblicazioni di Luisa Vertova si segnalano, in particolare, le monografie su Sandro Botticelli (1952) – artista al quale ha dedicato in seguito altri studi – Vittore Carpaccio (1952), Lorenzo Lotto (1955), Paolo Veronese (1959), I cenacoli fiorentini (1965), Carlo Ceresa (1984), e decine di saggi pubblicati sulle riviste Antichità viva, Apollo, The Burlington Magazine e Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz.

Nel marzo 2018, Luisa Vertova ha donato la sua fototeca alla Fondazione Federico Zeri presso l’Università di Bologna insieme a una collezione di monografie, quasi 130 cataloghi d’asta e l’intero carteggio professionale della studiosa. Con oltre 700 fototipi (stampe alla gelatina ai sali d’argento e negativi di vario formato) la fototeca documenta opere d’arte italiana dell’Ottocento e del Novecento e un nucleo di dipinti dei secoli XVI- XVII. Se alcuni fascicoli sono ordinati per artista, altri sono organizzati cronologicamente per documentare vendite Christie’s curate personalmente dalla studiosa durante l’impegno professionale per la casa d’aste. Questo prezioso materiale, più di 400 fotografie, offre un punto di vista insolito sulle fasi di realizzazione di vendite all’asta e dei relativi cataloghi. Molte fotografie sono state scattate tra gli anni Settanta e la fine degli anni Ottanta del Novecento da ditte attive su commissione della casa d’aste Christie’s, come Luigi Artini di Firenze e Cooper di Londra.

Ernesto Giusti

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