Firenze città proibita: arriva la Ztl notturna. Colpo mortale che non ferma la mala movida

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Corsa a trovare un posto auto fino alle 23, poi via tutti. Il centro storico di Firenze, ricco di storia e di tutto, tornerà, anche dopo la fine del coprifuoco decretata dal governo, ad essere un deserto popolato da ombre furtive: vogliose di portar via le macchine per non cadere nelle multe, o nelle ganasce, dei vigili urbani. Resteranno i giovani della movida: quelli che il Comune vorrebbe arginare e allontanare, ma che non vengono in centro in auto, come le famiglie. O come quelli che vanno solo al ristorante e devono bere il caffè con l’imbuto per scappare quando scocca l’ora fatidica. Sarà così dal 24 giugno, un San Giovanni anche quest’anno senza fochi, che segnerà però l’avvio della Ztl notturna: dal giovedì alla domenica. Con la prospettiva di rendere ancora più isolato, e dunque invivibile, quello che dovrebbe essere il cuore pulsante della città. Un cuore diventato specchio della disperazione dei dipendenti delle catene grandi firme che resteranno senza lavoro perchè non pochi marchi pregiati chiuderanno, o ridurranno il personale, perchè, senza la folla dei turisti, non sono più in grado di sopportare i canoni d’affitto di fondi più preziosi di Fort Xniox. Cioè arrivati a costare 20, 30, 50 o anche 100mila euro al mese. Coin, a quanto pare, ne paga 200mila, lì in via Calzaiuoli. E ha scelto, sempre secondo indiscrezioni di stampa, di pagarne la metà nell’ex Capitol della Loggia dle Grano, dietro gli Uffizi, dove traslocherà.

COPRIFUOCO – Si chiedono nuovi progetti, nuove idee e nuovi modelli per rilanciare il centro storico reso quasi morente dalla pandemia. E il Comune, per tutta risposta, attraverso il sindaco, Dario Nardella, ha annunciato di volerlo tener chiuso, il centro storico, la notte. Nessuna speranza per bar, ristoranti e locali vari che avevano sperato di respirare dopo la fine del coprifuoco, decisa dl governo da lunedì 21 giugno. Nemmeno il tempo di rifiatare, di riassaporare un minimo di normalità, e dal 24, festa del patrono, zac si fa scattare la Ztl estiva. Dalle 23 fino alle 3. Non succede così nelle altre città: Roma, Milano, Bologna ricominceranno a vivere. Firenze no. Per scelta politica. Una scelta non dissimile da quella di oltre 30 anni fa, che fece sparire artigiani, commercianti, botteghe a conduzione familiare, per regalare la città a chi era pronto a investire puntando sul turismo di massa. E facendo perdere a Firenze la sua vera identità: quella della gente abituata a lavorare, a rimboccarsi le maniche, a vincere anche le mattane dell’Arno.

MOVIDA – Assediati dalle proteste, gli assessori di Palazzo Vecchio hanno fatto riunioni su riunioni, spiegando di essere spiacenti, ma bisogna evitare i rumori, gli assembramenti, le situazioni fuori controllo. E tutto questo, a parere di Palazzo Vecchio, si allontana evitando che le automobili possano circolare e parcheggiare in centro dalle 23 alle 3 del mattino. Chi beve e schiamazza non arriva, parcheggia e riparte: invade le piazze e non è spaventato dalle multe o dalle ganasce. Anzi, spadroneggia meglio se non ha intorno gente che magari fa solo una passeggiata dopo cena. Hanno cercato qualche rimedio alla meglio, gli assessori: per esempio pacheggi a 50 centesimi l’ora. Ma senza suscitare entusiasmi. Perchè al di là degli sforzi di fantasia, il problema è il concetto di chiusura. Serrare e vietare. Perchè Firenze dev’essere una città proibita? A chi conviene? Forse sarebbe bene che anche il Pd, partito che si vanta ancora di rappresentare la gente, ascoltasse i fiorentini. Le scelte calate dall’alto, imposte a chi le contesta, non sono mai la ricetta giusta.

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Sandro Bennucci

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