Cacciata di casa perchè omosessuale: solidarietà a Malika dal Consiglio regionale. E lettera di Torselli

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Solidarietà nei confronti della giovane di Castelfiorentino Malika Chaly, vittima di discriminazione e di un grave episodio di omofobia da parte dei propri genitori non tollerabile nella Toscana culla di civiltà. Il Consiglio regionale approva con voto unanime una risoluzione a sostegno di Marika Chaly, “ripudiata dalla famiglia perché omosessuale.

La mozione, inizialmente presentata da Italia viva, è approvata nel testo sostitutivo che ha ottenuto la firma di tutti i capigruppo (con Stefano Scaramelli, Vincenzo Ceccarelli, Pd; Francesco Torselli, FdI; Elisa Montegmagni, Lega, Irene Galletti, M5s; Marco Stella, Forza Italia). L’atto di indirizzo impegna la Giunta regionale «a promuovere iniziative di sostegno e di aiuto nei confronti della ragazza, e di tutte le vittime di discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale». Iniziative da prendere «per il tramite del servizio pubblico e dell’associazionismo».

A Malika ha anche scritto una lettera aperta Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia, dopo che la ragazza si era chiesta che cosa farà Giorgia Meloni se sua figlia le dirà, un giorno, di amare una donna. La frase era per sollecitare la legge Zan, ostacolata da Fratelli d’Italia in Parlamento. Torselli, dopo aver ribadito la sua solidarietà piena alla ragazza, espressa anche attraverso la mozione approvata in Aula, ha invitato Malika a non lasciarsi strumentalizzare a fini politici e a incontrarlo, in Consiglio regionale.

Gilda Giusti

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