Covid: vaccinazione lenta in Italia. La Toscana è in coda e non privilegia gli over 80

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Si dibatte in co0da, in zona retrocessione, la Toscana, secondo i dati della campagna nazionale sui vaccini. Stando ai dati ufficiali, ad oggi, le regioni hanno somministrato 8.112.882 dosi, che corrispondono all’81,9% del totale ricevuto (9.911.100). Ma nove – Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto – sono sotto la media, con tre che superano di poco il 70%: la Sardegna è al 70,2%, la Liguria al 70,8% e la Calabria al 71,3%. Il monitoraggio riguarda anche le singole categorie prioritarie: la Toscana, ad esempio, ha somministrato l’81,1% delle dosi ricevute, ma solo il 28% degli over 80 sono stati immunizzati almeno con la prima dose.

La prossima settimana dovrebbero arrivare in Italia altri due milioni di dosi dei vaccini anti Covid e il governo è pronto a mettere in campo una valutazione settimanale dell’andamento della campagna di somministrazione nelle regioni, per intervenire in caso di gap tra i diversi territori e qualora non venissero rispettate le priorità indicate dal piano nazionale. «La campagna vaccinale continua dando priorità alle persone più vulnerabili», ribadisce Palazzo Chigi.

Completata la distribuzione in tutta Italia del milione di dosi del farmaco di Pfizer arrivato lunedì’, i tecnici sono dunque già al lavoro per le consegne della settimana prossima quando, stando alle previsioni comunicate alle regioni, il quantitativo di vaccini disponibili dovrebbe essere superiore a quello degli ultimi sette giorni. L’Italia potrà contare molto probabilmente su un altro milione di dosi di Pfizer, circa 500mila di Moderna e tra le 300mila e le 500mila di Astrazeneca, che porterebbero il totale del primo trimestre a circa 13 milioni.

L’Umbria, ad esempio, ha fatto sapere che dalle 19.500 dosi consegnate questa settimana si passerà a oltre 45mila, dunque più del doppio. Resta però l’incognita Astrazeneca: ad oggi mancano ancora 2,8 milioni di dosi rispetto ai 5,3 annunciati ed è probabile che l’azienda anglo svedese non manterrà gli impegni.

Se le consegne per i prossimi giorni verranno rispettate, ci sarà comunque un’accelerazione nelle somministrazioni. Ed è per questo che il governo monitorerà l’andamento nei singoli territori, sulla base delle priorità indicate nel piano vaccinale e dunque tenendo conto sia di quante somministrazioni vengono fatte rispetto alle dosi ricevute, con l’indicazione di mantenere un 15% di scorta per la seconda inoculazione, sia della percentuale di somministrazione a ciascuna delle categorie prioritarie: over 80, fragili, disabili (il ministro Erika Stefani ha chiesto all’Inps di trasmettere al più presto al Commissario per l’emergenza gli elenchi aggiornati) caregiver, personale scolastico e forze di polizia.

Gilda Giusti

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