L’aveva detto qualche giorno fa, il rettore dell’Università, Luigi Dei, e Firenze Post l’aveva riportato: se Conte non sarà più presidente del consiglio, la sua cattedra qui è pronta ad accoglierlo di nuovo. E ora, con Draghi presidente incaricato, il rettore ha ripetuto: «Se tutto va come delineato dalla stampa, e pare probabile, quando Giuseppe Conte decadrà dalla carica di presidente del Consiglio rientrerà automaticamente in Ateneo a Firenze. Noi siamo felici di accoglierlo, è un illustre giurista che ha formato generazioni di studenti».
Ancora il rettore: «Conte era un valore aggiunto anche per il Paese, e credo che abbia ricoperto il ruolo con grande senso di responsabilità, ma ora può tornare ad esserlo da noi e questo mi fa piacere». Per quanto riguarda modi e tempi del rientro alla scuola di giurisprudenza, il rettore ha le idee chiare: «Riprendera’ il suo ruolo di insegnante e se il suo corso è previsto nel secondo semestre potrebbe tornare già nella fascia 22 febbraio-1 marzo. Altrimenti dovrà aspettare settembre, svolgendo attività collegate a dottorati o master».
Le ipotesi che Conte possa proseguire il suo percorso in politica non convincono il rettore dell’ateneo di Firenze: «Per come lo conosco io, immagino che non veda l’ora di tornare a insegnare: e’ molto amato dagli studenti e vorrà tornare subito in aula. Quando ritornò all’università da premier – aggiunge – non venne a fare una conferenza, ma una lezione sull’Italia in Europa. Ebbi l’impressione che gli mancasse insegnare». Quanto all’incarico affidato all’ex presidente della Bce: «Draghi, come Conte, è persona qualificata e preparata ma il suo altissimo profilo è un valore aggiunto, Mattarella ha fatto una grande scelta».
Ernesto Giusti
