Giornata delle comunicazioni: Papa Francesco bacchetta giornalisti e politici

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Il Papa, nel messaggio per la55esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che quest’anno si celebra, in molti Paesi, il 16 maggio sferza i media invitandoli ad una comunicazione limpida e onesta e rende omaggio al giornalismo coraggioso di inchiesta che denuncia soprusi e ingiustizie. Nel messaggio, Bergoglio esorta i media a verificare le informazioni di persona, senza accontentarsi del sentito dire.

Naturalmente il riferimento cade anche sull’informazione in tempi di pandemia. Francesco chiede ai media di dare voce a tutti e di denunciare con forza il rischio di esclusione dal vaccino anti Covid e dalle cure dei più poveri. Bergoglio mette in guardia anche dalle trappole dei social e bacchetta l’eloquenza vuota che si respira in ogni ambito della vita pubblica, politica inclusa: «Pensiamo a quanta eloquenza vuota abbonda anche nel nostro tempo, in ogni ambito della vita pubblica, nel commercio come nella politica. Sa parlare all’infinito e non dir nulla. Le sue ragioni sono due chicchi di frumento in due staia di pula».

Una bacchettata solenne anche allo stesso premier e a molti componenti del governo, almeno stando all’interpretazione di padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica e spin doctor del Papa: «la politica italiana sta diventando una coniugazione perifrastica attiva: sto per, mi accingo a, sono sul punto di, ho intenzione di, sono destinato a, sono in procinto di», tutte frasi che si ritrovano spesso nelle conferenze stampa e nelle dirette facebook del premier Conte.

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