Qualità della vita: Toscana e Firenze bocciati in sicurezza, classifica del Sole 24 Ore

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Il Sole 24 Ore stila la consueta classifica, il solito check up annuale sullo stato di salute e la qualità della vitanei territori italiani, stavolta influenzata dalla pandemia. Infatti risulta che la crisi penalizza le aree metropolitane più turistiche, come Venezia (33ª, in calo di 24 posizioni), Roma (32ª, -14), Firenze (27ª, -12) e Napoli (92ª, -11).

Il dinamismo imprenditoriale, poi, caratterizza alcuni territori più inclini a cogliere le opportunità anche nella pandemia. In particolare, a Lecco (+30,77%), Prato (+29,69%) , Brindisi (+26,61%), e Matera (+26,23%) sono aumentate le imprese che fanno e-commerce, mentre il boom di start up si registra a Imperia (+200%) , Viterbo (+66,67%), Arezzo (+54,55%) e Siena (+50%).

Ma, come ogni anno, puntiamo l’accento sulla sicurezza e qui le notizie per la Toscana non sono buone, anzi. Le consuete rilevazioni di fine anno, che tracciano il quadro della criminalità in Italia sulla base delle statistiche del Ministero dell’Interno, danno luogo a commenti, critiche, allarmi, tranquillizzazioni nelle varie zone del paese, ma ciascuno normalmente vede nei numeri pubblicati solo la parte che fa comodo al suo versante politico o alla sua istituzione.

TOSCANA – La situazione Toscana risulta disatrosa: in classifica generale troviamo nella seconda metà della classifica, dal 53° al 107° posto, ben 9 province, tutte tranne Arezzo (29). All’ultimo posto in Italia (107° nazionale) troviamo Firenze, che scende di una posizione rispetto al 2019, e fa concorrenza alla squadra viola come bassifondi della classifica. Seguono Pisa (96), Livorno (94), Grosseto (82), Massa Carrara (81), Prato (72) Lucca (68), Siena (63), Pistoia (53).

Per alcune categorie di reati troviamo nelle ultime 5 posizioni più province toscane:

Furti in esercizi commerciali, Firenze 107, Livorno 103

Furti: Firenze, 106

Furti in abitazione: Firenze 107, Pisa 103

Le Forze dell’ordine e i prefetti, insieme alle istituzioni locali, compiono sforzi immani per controbattere l’azione della criminalità, ma resta sempre il problema della poca afflittività e dell’incertezza della sanzione, che rende vana molto spesso l’azione delle autorità di sicurezza locali. Un problema più volte sottolineato da prefetti e sindaci, oltre a quello atavico della lentezza della giustizia e delle Forze dell’ordine che sul territorio lamentano carenze di organico e invecchiamento degli addetti. Tutte situazioni alle quali viene annunciato che si dovrebbe porre presto rimedio, ma si resta sempre nella fase degli annunci, senza che poi sia dato rapidamente seguito positivo. E i cittadini ne patiscono le conseguenze.

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