Dpcm in vigore da venerdì 4 dicembre al 7 gennaio. Governo contro tutti. Conte: «Non abbassare la guardia»

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Entra in vigore subito, il nuovo Dpcm: ossia da venerdì 4 dicembre. Fino al 7 gennaio. Forte raccomandazione per cenoni e pranzi di Natale e Capodanno: evitare riunioni in casa con troppa gente. Il premier, Giuseppe Conte, dice che non è possibile mandare gli agenti nelle abitazioni per controllare, ma il governo invita a non ricevere persone non conviventi. Si sbraccia, il premier Conte, durante l’attesa conferenza stampa per illustrare il Dpcm. Dice che sarà possibile il ricongiumento di coppie lontane. Si può raggiungere sempre l’abitazione di residenza o quella del domicilio abituale. Bar e ristoranti aperti fino alle 18 anche a Natale e Santo Stefano, praticamente in tutt’Italia, visto che il premier prevede un ritorno in zona gialla, di tutte le regioni, in un paio di settimane. Impianti di sci chiusi fino al 6 gennaio e sono sospese le crociere. Quarantena, al ritorno, per tutti coloro che andranno all’estero. Vaccino: Conte esclude un trattamento sanitario obbligatorio, quindi ognuno avrà la libertà di vaccinarsi, se vuole. Ma lui raccomanda la vaccinazione.

CONTE – Sono le 20,30 di giovedì 3 dicembre, quando Giuseppe Conte comincia la conferenza stampa per spiegare il Dpcm di Natale, che vede il governo isolato da una parte della sua stessa maggioranza, oltre che da tutto il Paese. Il documento, che comprende le rigide restrizioni per gli spostamenti sui territori durante le festività, è stato approvato dal governo senza neppure parlarne con gli enti locali. E’ quanto emerge dalla Conferenza delle Regioni, che accusa: documento approvato in assenza di un preventivo confronto, un metodo che contrasta con lo spirito di leale collaborazione, sempre perseguito nel corso dell’emergenza. La prende larga, Conte: «Stiamo evitando un lockdown generalizzato. Fra poco tutte le regioni saranno gialle e i bambini vanno regolarmente a scuola. Ma sono in arrivo le feste natalizie. Dobbiamo continuare a lungo su questa strada, attendere che il piano dei vaccini sarà operativo e le cure con l’inizio dell’anno. Sarà un Natale diverso da tutti gli anni, ma non meno autentico. La strada per sconfiggere la pandemia è ancora lunga, dobbiamo scongiurare la terza ondata che potrebbe arrivare già a gennaio e potrebbe avere la stessa violenza della prima e delle seconda. Dal 21 dicembre al 6 gennaio saranno vietati spostamenti fra Regioni e non si potrà sconfinare in altri comuni il 25 e 26 dicembre e il giorno di Capodanno».

COMPAGNA OLIVIA – Quindi le domande dei giornalisti. La prima sulla polemica che ha coinvolto la compagna del premier, Olivia Paladino. Conte: «Attacchi personali a me e alla mia compagna? Questo dispiace, e’ stato detto che siamo stati a cena il 31 ottobre in un ristorante, non e’ vero, falso e diffamatorio. Esposto contro di me per uso improprio della scorta? Falso, la mia compagna non ha preso l’auto della scorta e io non ho mandato la mia scorta che era lì per me e non per la mia compagna».

VACCINO – Sarà obbligatorio il vaccino? Conte: «C’è un principio di autodeterminazione che riguarda anche le scelte delle cure a cui sottoporsi e noi dobbiamo cercare di salvaguardarlo fino agli estremi limiti. Io sono per questo approccio liberale. Siamo in una condizione di gestire la prova del contagio, non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio e perseverare nella facoltatività del vaccino».

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MES – Conte sul Mes: «Il processo riformatore è di un anno fa. Il giorno 9 non c’è da decidere se si attiverà, ma spiegherò quali sono i temi che affronterò il giorno dopo al Consiglio europeo. In ogni caso la riforma del Mes o l’attivazione sono decisioni che passeranno in Parlamento, non drammatizziamo i passaggi».

SCUOLE – Conte: «Abbiamo fatto tanto lavoro nelle scuole, abbiamo garantito un ritorno a scuola in sicurezza, quello che
preoccupa e’ quello che ruota intorno alla scuola. Noi dobbiamo lavorare a livello territoriale. Nel Dpcm ci sono dei tavoli istituiti presso le prefetture con tutti quelli che lavorano intorno al sistema scuola e trasporti. Ci lavoreremo – ha aggiunto – in modo che il 7 gennaio potremmo tornare molto più efficacemente con la didattica in presenza».

Sandro Bennucci

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