Coronavirus, Arcuri: «Vaccinati tutti gli italiani entro settembre 2021»

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L’annuncio di Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza, è netto: «A cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del prossimo anno saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione. L’Italia ha diritto al 13,46% delle dosi di vaccino che saranno via via distributi dall’Europa».

E ancora: «In merito all’immunità di gregge gli esperti scientifici ci dicono che almeno il 60% dei cittadini dovrà essere vaccinato – ha aggiunto Arcuri – . Noi auspichiamo che, anche grazie a una campagna di comunicazione massiva, si possano superare le remore che ci sono, non so bene quanto, rispetto alla ritrosia a sottoporsi al vaccino».

Quando arriverà il vaccino in Italia? Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e membro del comitato tecnico scientifico (Cts) ad Agorà su Rai 3. : «Il 29 dicembre e e 12 gennaio l’Ema si pronuncerà sulla documentazione fornita da Pfizer e Moderna sui vaccini anti Covid. Questo dovrebbe consentire di avere 3,4 milioni di dosi per vaccinare 1,7 milioni di persone. Nella seconda metà di gennaio è previsto l’inizio delle vaccinazioni, poi le dosi disponibili aumenteranno e, entro fine estate o inizio autunno, dovremmo aver completato la somministrazione della più grande campagna di vaccinazione di massa che abbia mai avuto corso nel Paese».

Per la somministrazione del vaccino, ha sottolineato Locatelli, si partirà dagli operatori sanitari che lavorano negli ospedali e nelle Rsa, cosa che ha il significato non solo di garantire la loro sicurezza personale, ma anche di dare continuità nei luoghi di lavoro e proteggere le persone che a loro si affidano. A seguire sarà estesa a coloro che risiedono in strutture residenziali e over 80, in base al principio di dare priorità a chi ha maggior rischio di sviluppare forme più gravi, visto che l’età media di coloro che decedono per Covid è di 81 anni.

Il modo per ottenere una copertura di gregge con circa il 70% della popolazione vaccinata, per fermare la circolazione del Sars-Cov-2, ha precisato Locatelli, è fornire informazioni in modo completo e trasparente per creare una cultura delle vaccinazioni grazie alle quali l’umanità si è liberata di malattie fatali come poliomielite e vaiolo. Ma, per gli operatori sanitari, in considerazione delle osservazioni prima fatte sarebbe giusto prevedere un obbligo vaccinale sin dall’inizio. Su quanto a lungo durerà l’immunità conferita dai vaccini, solo l’osservazione darà una risposta solida, compiuta, definitiva.

Ernesto Giusti

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