Fiorentina crolla anche con il Milan: 2-0. Bravo solo Dragowski che para un rigore

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Povero Cesare Prandelli: quanto dovrà penare per salvare questa Fiorentina. Sconfitta a San Siro da un Milan certamente di altra categoria, ma ancora spenta, fragile e del tutto inconcludente là davanti. E’ sufficiente, ai rossoneri, trovare il primo gol con Romagnoli, lasciato solissimo in area, per andare sul velluto. Fino a raddoppiare con un rigore concesso per ingenuo fallo di Pezzella sul davvero intraprendente Saelemakers. Segna Kessie dal dischetto. E potrebbe andare ancora peggio ai viola se, su un altro rigore (stavolta secondo me inesistente), Dragowski non riuscisse a inercettare e a deviare. Il Milan si conferma capolista con una manciata di punti di vantaggio sull’inseguitrice Inter (23 contro 18). La Fiorentina è laggiù, laggiù, nei bassifondi della classifica. Dovrà per forza battere il Genoa, lunedì 7 dicembre, per non passare un Natale da incubo. Chi salvo da quest’ennesima disfatta? Naturalmente Dragowski, certamente il migliore, ma anche Amrabat. Che sta migliorando. Purtroppo lo vedo troppo solo. Callejon ha giocayo, ma sarebbe tato meglio fosse rimasto fuori. Frank Ribery non è in forma e, per la prima volta, ha fallito una prova a San Siro. Castrovvilli deve ritrovare il passo dei giorni migliori. E là davanti buio completo: Vlahovic non arriva mai nemmeno quando Robery riesce a servire uno dei pochi palloni buoni della sua partita. Cutrone e Kouamè, subentrati nella ripresa, hanno solo fatto una passeggiatina sul campo. Direi malino anche la difesa, portiere a parte. Pezzella è l’ombra di se stesso. Milenkovic non copre come riusciva a fare nel finale del campionato scorso. Forse sono distratti dal pensiero di andar vie a fine stagione? Sono ottimi professionisti, nessun dubbio. Ma un calo di concentrazione ci sta. Come per Caceres, assai al di sotto del suo rendimento standard. Prandelli otto giorni per far dimenticare anche questa sconfitta di San Siro. E ricaricare una squadra spenta e senza idee. Appunto fragilissima. Ribadisco, viceversa, i complimenti al Milan: Saelemakers, uno degli ultimi arrivati, è un ottimo giocatore. Ma tutta la squadra gira bene. Complimenti a Stefano Pioli, sempre alle prese col coronavirus, sostituito in panchina da Bonera. Una buona cinghia di trasmissione. La faccia di Giancarlo Antognoni, a fine partita, era nerissima. Speriamo che anche lui possa farsi sentire. Per il bene della Fiorentina.

MARADONA – Ricordo commosso di Diego Armando Marandona fuori dal campo (Antognoni, Baresi, Massaro, Maldini, Ibrahimovic in tribuna) e in campo (Ribery con gli occhi rossi, il rispetto del campione al più grande). Prandelli sfodera il 4-3-3 impiegando, davanti, anche Callejon al fianco di Vlahovic e Ribery. A metà campo prescelti Amrabat, Pulgar e Castrovilli. Indietro schieramento classico con Milenkovic, Pezzella, Caceres e Biraghi. In porta Dragowski. Milan subito all’attacco: Milenkovic contiene Brahim Diaz, servito in area da Rebic. Al 10′ minuto stop al gioco per alcuni secondi: applauso corale dei pochi di San Siro in omaggio alla diapositiva di Maradona apparsa sul maxischermo. Un minuto dopo, Biraghi va sul fondo e mette il pallone al centro, interviene Donnarumma che respinge male, ma Vlahovic viene colpito dalla sfera senza poterla girare in rete.

ROMAGNOLI – La Fiorentina si muove benino, ma il Milan riparte convinto. E al 17′ passa in vantaggio: dormita generale della difesa viola su calcio d’angolo, con Kessie che sprizza di testa il pallone per poi lasciarlo a Romagnoli, solissimo, a tre metri da Dragowski. Colpo di testa sicuro e gol. Che cos’è successo? Tutti guardavano il pallone e non la posizione degli avversari. Prandelli è imbufalito. La squadra reagisce ma non ha fortuna: Ribery traccia un corridoio in area per Vlahovic, sinistro dell’attaccante che Donnarumma tocca quel tanto che baste per deviare sul palo. Peccato.

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RIGORE – Il Milan è comunque formazione quadrata: sa giocare e ha uomini di qualità. Fanno pressione i rossoneri. Che al 25′ trovano un rigore secondo me un po’ regalato. Anche dalla Fiorentina stessa. Pezzella, ingenuamente, contrasta e stende Saelemaekers arrivato davanti a Dragowski che comunque esce bene e respinge. Ma l’arbitro è ferreo: giallo per Pezzella e rigore. Batte Kessie che infila Dragowski con un pallone morbido alla sua sinistra. Prandelli si sbraccia. Perchè sa che la squadra, fragile com’è, può crollare. E’ il momento più delicato della partita. Callejon, fin qui desaparacido, viene servito da Castrovilli, e costringe Donnarumma a una respinta a centro area. La Fiorentina insiste, pallone di nuovo a Callejon che stavolta spreca decisamente, mandando il pallone altissimo.

DRAGOWSKI – Ma ogni tentativo di reazione è annullato da un rigore, stavolta troppo generoso concesso al Milan: Caceres contrasta Theo Herandez in area, i due si toccano. Il milanista va a terra. Abisso indica di nuovo il dischetto. Consultazione con il Var che dura a lungo. Batte Kessie, ma Dragowski stavolta ipnotizza, per così dire, l’avversario che ripete lo stesso tiro. E il portiere indovina la traiettoria, si tuffa alla sua sinistra e respinge. Bravo Bartolomeo a tenere in partita i viola, però mantengo i miei dubbi sulla decisione di Abisso. La Fiorentina prova a rialzare la testa. Ma rischia grosso perchè Pezzella buca un cross di Calabria. Rimedia ancora Dragowski. Quindi Ribery è protagonista di una gran giocata per Vlahovic che annaspa e non arriva sul pallone. Ma via! Quando sostengo che è urgente prendere un centravanti pronto subito mi riferisco proprio all’inconcludenza di Vlahovic. Il primo tempo finisce con il sollievo del rigore parato da Drago, ma anche con il rammarico per un punteggio decisamente pesante. Anche se, onestamente, non immeritato da parte del Milan.

RIBERY – In avvio di ripresa Prandelli toglie un Callejon praticamente inutile per inserire Jack Bonaventura. La Fiorentina giochicchia. Poi Castrovilli colpisce malamente Saelemaekers e si prende il giallo. Quindi palo di Cahlanoglu: dribbling del turco, sinistro in diagonale. Palo. Poi Dragowski è bravo e reattivo sulla nuova conclusione di Tonali. Tocca alla Fiorentina (10′) andare vicina al gol: Ribery scatta bene sorprendendo la difesa milanista che grida al fuorigioco (inesistente), Frank arriva davanti a Donnarumma, prova lo scavino, ma il portiere ci arriva con il braccio sinistro e devia. Mentre Romagnoli strilla ancora al fuorigioco. Al 15′ Prandelli prova a dare più spinta alla fascia destra, inserendo Lirola al posto di Caceres, secondo me, anche oggi, del tutto insufficiente. Poi fuori Ribery per Cutrone. Nemmeno Frank bene, non è per niente in forma: è stata la sua prima brutta partita a San Siro.

KOUAME’ – La reazione della Fiorentina non manca. Ma non c’è incisività: ci sono due punte in campo, Vlahovic e Cutrone, ma è come se non ce ne fosse neanche una. Prandelli se ne rende conto e fa preparare Kouamè. Il Milan sostituisce Brahim Diaz ed entra Krunic. Prandelli, oltre a Kouamè, fa entrare anche Borja Valero. Fuori Castrovilli e Vlahovic. Purtroppo cambia poco. Kouamè prova a fare a sportellate con Calabria: finisce a terra e si prende anche la punizione contro. Al 40′ cross di Pulgar dalla bandierina, testa di Pezzella e parata di Donnarumma. Altro ammonito fra i viola: è Biraghi, reo di un fallo su Saelemakers. Finisce qui. E c’è solo da sperare che, dal Genoa in poi, possa andar meglio.

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Sandro Bennucci

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