Lotta al terrorismo, l’Austria non aspetta l’Europa e parte all’attacco. L’Italia sta a guardare

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Il Governo austriaco ha messo in cantiere una legge per assoggettare al diritto penale e di polizia alcune espressioni di Islam politico, che l’Italia e il Vaticano trattano coi guanti gialli. Il cancelliere Kurz ha prospettato su Twitter anche provvedimenti volti prosciugare i flussi finanziari a sostegno del terrorismo.

L’annuncio del cancelliere è giunto dopo l’ultimo attacco terroristico a Vienna, che ha causato 4 morti e 23 feriti e dopo il vertice di Parigi che ha visto pochi giorni fa il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera Angela Merkel e il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Europeo Georges Michel e il premier olandese Rutte, oltre a Kurz, fare il punto della situazione sulla sicurezza in Europa,

Il vertice ha prospettato una revisione degli accordi di Schengen, per la possibile esclusione di Paesi che non garantiscano controlli anti-terrorismo effettivi alle frontiere esterne Ue (l’assassino islamico di Nizza era entrato in Europa sfruttando un barcone di migranti africani approdato in Italia). Anche per il lassismo dimostrato nel contenere gli arrivi dei migranti e nell’effettuare controlli l’Italia di Giuseppi e di Mattarella, benedetti da Papa Francesco, è stata esclusa dagli incontri, quasi fosse sospetta complice dell’ingresso dei terroristi in Europa. Che peraltro hanno risparmiato il nostro Paese, considerato comodo ed accogliente, paese di transito e di rifugio.

L’Austria quindi, come la Francia, dopo aver sostanzialmente sbarrato gli ingressi dall’Italia alla frontiera del Brennero, si appresta a prendere altre misure restrittive contro il terrorismo islamico. La polizia di Vienna continua a sospettare che l’obiettivo principale dell’attacco del terrorista islamico fosse la sinagoga di Vienna: anche per colpire i molti passi concreti compiuti da Kurz nella tutela della comunità ebraica austriaca.

Per questo, dopo quanto accaduto a Vienna, il cancelliere Kurz ha presentato una proposta di normativa per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, per incidere autonomamente, senza aspettare la neghittosa e imbelle Europa, su un fenomeno che ci minaccia da vicino e ha causato centinaia di morti soprattutto in Belgio, Francia e Austria.

E in Italia? Al di là delle rassicurazioni della ministra Lamorgese, che si è praticamente autoassolta dall’accusa di non aver intercettato il terrorista assassino di Nizza, che ha percorso in lungo e in largo l’Italia prima di approdare in Francia, qualcosa si era mosso. Prima che la pandemia ribaltasse tutte le priorità, il Parlamento italiano, nell’ottobre 2019, aveva promosso l’istituzione di una commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio. Senza riferimenti, per carità, all’azione dell’integralismo islamico, dal che si deduce che i lavori si sarebbero diretti solo in una direzione, quella del contrasto all’estremismo di destra e alle sue manifestazioni esplicite, anche e soprattutto via internet.
Ma tutto sembra, per ora, bloccato dall’emergenza Covid.19, dalla cui discussione peraltro il Parlamento è escluso, o ha solo parte marginale e non decisoria, grazie ai pieni poteri assunti con Dpcm e ordinanze dalla coppia Conte – Speranza, Mattarella non pervenuto. Sperando che nel frattempo Forze dell’ordine, intelligence e una parte della magistratura continuino l’opera efficace di prevenzione, almeno per il nostro paese, che hanno realizzato finora.

Paolo Padoin

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