Maggio Musicale trasmette in diretta web «La creazione» di Haydn

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Il Maggio Musicale Fiorentino si unisce al progetto «Aperti nonostante tutto» e offre al pubblico on line sui propri social e tramite i canali online e social dell’Agenzia Ansa, l’esecuzione in diretta dal Teatro del Maggio, martedì 10 novembre 2020 alle ore 20, di «Die Schöpfung» (La Creazione) di Franz Joseph Haydn, oratorio per soli, coro e orchestra; il Coro e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino sono diretti da Zubin Mehta; i solisti sono Hanna-Elisabeth Müller, Veta Pilipenko, Maximilian Schmitt, Michael Volle.

Il tutto eseguito appositamente per la diretta, ma senza spettatori in sala, naturalmente. L’evento fa seguito all’accordo tra le 12 Fondazioni Lirico Sinfoniche italiane aderenti ad Anfols che, in risposta alla sospensione degli spettacoli indicata nel dpcm del 24 ottobre, hanno deciso di proporre un palinsesto di nuove produzioni da trasmettere gratuitamente in diretta streaming.

La Creazione è il capolavoro di musica sacra, basato sui testi della Genesi e dei Salmi e dal Paradiso Perduto di John Milton, di Franz Joseph Haydn che la compose fra il 1795 e il 1798, ispirato dai grandi oratori di Händel ascoltati a Londra. Il concerto raggiungerà la più ampia platea possibile grazie al web e, pur essendo una soluzione legata alla contingenza in atto e che mai potrà sostituire le attività dal vivo, mantiene con il pubblico non solo fiorentino un contatto fondamentale e comunque imprescindibile.

Ma il Maggio Musicale fiorentino lancia anche «L’archivio dei tesori»: una serie di cinque video trasmessi on line sui propri social (Facebook, Twitter, Instagram) per “raccontare” l’archivio storico del Teatro. Da domenica 8 novembre alle 20.45, il giovedì e la domenica fino al 22 novembre Manuel Rossi, responsabile dell’archivio svelerà alcuni segreti e racconterà molte curiosità, partendo dall’archivio propriamente detto e parlando dei bozzetti e figurini che vi sono conservati, dei modellini, dei diari e delle dediche, dei costumi. Cinque puntate per affondare le mani nel forziere dei tesori del Maggio, inaugurato poco più di un anno fa, e ripercorrere i novant’anni della vita e della storia del Maggio.

Quando nel 1928, Vittorio Gui fondò l’Orchestra Stabile Fiorentina, forse non avrebbe mai potuto immaginare che quasi un secolo dopo, si sarebbe potuta accumulare, anno dopo anno, grazie alle stagioni successive e soprattutto alla fondazione del Festival, tanta storia di cultura che è stata fondamentale non solo per Firenze ma per tutto il mondo nell’ambito delle arti figurative e musicali. L’Archivio della Fondazione del Maggio conserva quindi questo inestimabile patrimonio di storia non solo italiana ma internazionale. L’obbiettivo di questa breve serie di documentari è di accompagnare il pubblico all’interno dell’archivio e di farlo scoprire “camminando” insieme passo a passo in quelle che sono le sue peculiarità principali: gli abiti e i costumi di scena, le donazioni, i modellini, i bozzetti, gli autografi, la documentazione più preziosa. quasi 13mila tra bozzetti, figurini disegnati e realizzati da alcuni degli artisti più importanti del Novecento come per esempio Guttuso, De Chirico, Sironi, Savinio; questi e molti altri caratterizzano il patrimonio – quasi incredibile – del Teatro che è a disposizione sia degli studiosi che degli appassionati del Teatro, sia ai semplici curiosi. Sono conservati in quasi mezzo chilometro di scaffali più di 100mila documenti a partire dal 1928 fino alla più recente contemporaneità, un migliaio di manifesti tra cui 200 prodotti da artisti di fama internazionale, circa 300 modellini, maquette, plastici, e tutta la serie completa degli autografi e dei programmi di sala. L’archivio del Maggio è uno spazio espositivo dinamico e di consultazione su due piani che continua a vivere quotidianamente insieme al teatro e a ricevere documenti e materiali delle nuove produzioni; riceve le donazioni come quelle dei costumi di scena offerti al Maggio da Renata Tebaldi o da Ebe Stignani e che sono esposti a rotazione assieme ad altri cinquanta di interesse storico. In questo periodo nel quale non è possibile andarci di persona, il Maggio cerca di restare vicino al pubblico anche offrendo e descrivendo uno spazio non ancora molto noto, aprendo una delle sue porte, ancorché virtuali, in modo di mostrare un “dietro alle quinte” spettacolare e attraente quanto una vera messa in scena.

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