Il premier Conte vorrebbe misure più stringenti, tipo coprifuoco dalle 18 e limitazioni di spostamento per gli over 70, ristretti alle Regioni dove la percentuale di contagi e ricoveri è più alta. I governatori, invece, per evitare attacchi diretti dei loro amministrati, insistono perchè sia il governo a fare provvedimenti restrittivi per tutti. Allora è braccio di ferro governo-Regioni sul nuovo Dpcm. Che dovrebbe entrare in vigore dal 3 o dal 4 novembre. E potrebbe esserci la chiusura dei centri commerciali. Domani nuovo incontro. Il premier farà comunicazioni alla camera alle 12 e al Senato alle 18, a cui seguiranno voti sulle risoluzioni. In serata è prevista la firma del nuovo Dpcm.
Conte, come detto, sarebbe d’accordo con le Regioni sulla richiesta di misure più restrittive ma, in base a quanto si apprende da fonti della maggioranza, a differenza di quanto vogliono i governatori, sarebbe orientato a modularle in base alla diffusione territoriale del Covid, più che a varare provvedimenti di carattere nazionale. Fra le restrizioni sul tavolo della riunione in corso a palazzo Chigi tra il premier e le forze che sostengono il governo c’ è l’interruzione della mobilità interregionale, fatto salvo ragioni di lavoro, la chiusura dei centri commerciali nei weekend, la chiusura alle 18 di tutte le attività.
Proseguirà comunque domani, 2 novembre, in mattinata, alle 9 il confronto tra governo e Regioni, Comuni e Province. «In queste 48 ore – avrebbe detto durante la riunione il ministro Speranza – costruiamo insieme il Dpcm su due orizzonti: misure nazionali e misure territoriali. Sul primo punto è vigente l’ultimo Dpcm, possiamo anche alzare l’asticella nazionale su alcuni punti condivisi e su alcuni territori alziamo i livelli di intervento».
Gilda Giusti