l bollettino giornaliero del 18 ottobre, diffuso dalla protezione civile, riporta numeri sempre gravi, ma a giudizio del prof. Franco Locatelli non ci deve essere allarme. I contagi sforano quota 11.000, arrivando alla cifra di 11.705 nelle ultime 24 ore, i morti sono anche oggi 69, che portano il totale dei morti da inizio emergenza a 36.543, salgono a 750 le terapie intensive. Sono 146.541 i tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Sono 126.237 (+9.302)gli attualmente positivi, mentre 251.461 è il dato dei guariti (+2.334). Questi i dati elaborati dal ministero della Salute, consultabili sul sito della Protezione civile. Per quanto riguarda i nuovi casi nelle singole regioni, picco di contagi in Lombardia (+2975), Campania 1376, Lazio 1198 e Piemonte (+1123). La regione meno colpita è il Molise con 27 nuovi casi.
«Che ci sia stata un’accelerazione dei casi e’ innegabile ma non direi che ci sia una crescita esponenziale. Serve guardare i numeri con allerta ma non con panico. Solo un terzo dei di casi ieri e’ sintomatico, a febbraio invece identificavamo tutti soggetti sintomatici. I numeri nelle terapie intensive, 700 ricoverati, non sono neanche lontanamente paragonabili al picco dei 4000 casi. La circolazione investe tutto il continente europeo, ma l’Italia ha un numero di casi positivi rispetto ai test realizzati fra i piu bassi, l’eta’ media dei contagiati è piu’ bassa ed il paese che ha un livello di preparazione neanche comparabile», ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità durante la trasmissione Mezz’ora in più su Rai3.