Regioni al Governo su Dpcm: bar e ristoranti chiusi alle 24. Tamponi anche in farmacia

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Le Regioni non concordano sulle misure rigide che vorrebbe adottare il Governo. In un lungo documento, elencano le loro proposte: soprattutto quelle di chiudere bar e ristoranti non prima delle 24. Favorire la possibilità di fare tamponi e screening sierologici anche nelle farmarcie. E garantire ristoro eoconomico alle attività penalizzate da chiusure e limitazioni. Nella nota si legge: «A seguito della discussione tra le Regioni e il Governo, tenutasi nel corso della mattinata odierna, è emerso un sostanziale apprezzamento del metodo proposto dai ministri Speranza e Boccia, circa la necessità di condividere fra Governo e Regioni un percorso che porti rapidamente all’adozione di un Dpcm contenente ulteriori misure per contrastare in modo più efficace la diffusione del contagio. Il metodo proposto riguarda la distinzione fra attività più o meno cruciali per la tenuta, in questa fase, del sistema Paese. Tra quelle irrinunciabili si collocano la scuola e il lavoro/produzione, che vanno pertanto tutelate in via prioritaria. Nella seconda categoria rientrano tutti i luoghi e le attività dove il distanziamento sia più difficile e non sia garantito l’uso dei dispositivi e il rispetto delle regole di sicurezza anti-contagio, segnatamente per l’assenza di organizzazione e gestione (movida), per il contatto (determinate attività sportive), o per gli inevitabili assembramenti».

E’ quanto si legge nel documento «Prime proposte condivise dalle Regioni e dalle Province autonome per l’adozione del
prossimo Dpcm». Nel merito, le Regioni e le Province autonome condividono che la seconda ondata pandemica vada affrontata facendo l’impossibile per evitare lockdown totali. Quindi, oltre al continuo potenziamento di tutte le misure di sanità pubblica, è necessario mettere lavoro e scuola al riparo da rigidi lockdown. A tal fine, e in coerenza con quanto emerso dal primo confronto col Governo, le Regioni e le Province autonome individuano i seguenti punti come necessari di approfondimento:

• Trasporto pubblico locale: favorire il migliore scaglionamento degli ingressi giornalieri nelle Scuole e nelle Università, anche attraverso il raccordo tra i dirigenti scolastici e le agenzie di Trasporto Pubblico Locale.

• Scuola e istruzione: rimodulare gli ingressi e le uscite delle scuole, prevedendo una più ampia fascia oraria che
consentirebbe di non congestionare il trasporto pubblico. Su questa misura è necessario però un preliminare orientamento nazionale, che deve essere raggiunto con i sindacati e valere su tutto il territorio nazionale. Contestualmente, è possibile un ricorso più significativo ma selettivo alla didattica integrata per le scuole secondarie di secondo grado, con particolare riferimento al triennio delle superiori. Per l’Università, valutare l’applicazione della didattica a distanza con eccezione delle matricole.

• Lavoro: previsione di una percentuale più elevata di ricorso allo smart working (pari o superiore al 70%) per tutti i lavoratori, a
partire da quelli pubblici non impegnati nella gestione delle emergenze.

• Prevedere istituti di protezione o/e di ristoro economico immediato per artigiani, professionisti e partite IVA in isolamento e
quarantena.

• Prevedere che tutti i lavoratori posti in isolamento anche fiduciario o in quarantena possano accedere al trattamento previsto
per il caso di malattia o possano fruire di ammortizzatori sociali per l’intera durata dell’isolamento o della quarantena, cioè anche per il periodo di attesa degli esiti del tampone.

• La fruizione dei congedi parentali deve essere prevista per tutta la durata dell’isolamento o della quarantena per i genitori di studenti minori di 14 anni.

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• Potenziare i sistemi di Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro, attraverso un maggiore coinvolgimento dei Responsabili del Servizio
della Protezione e Prevenzione (RSPP) e dei medici competenti che potrebbero essere coinvolti nella gestione dei tamponi, dei
sierologici e dei relativi tracciamenti.

• Bar e ristorazione: confermare l’attuale previsione per la chiusura delle attività di ristorazione alle ore 24.00, specificando che la
successiva apertura non può avvenire prima delle ore 5.00. Valutare una misura che consenta dalle ore 18 il solo consumo al tavolo.
• Divieto assoluto di assembramenti all’aperto (piazze, parchi, fuori dai locali) intensificando anche i controlli.

• Concedere ai farmacisti la possibilità di poter effettuare tamponi e screening e test salivare.

• Sport: specificare percentuale massima uniforme per impianti sportivi al chiuso e all’aperto nella misura massima di 1000
spettatori ovvero del 15% della capienza, per tutti gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra,
riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni,
ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali.

• Sospensione di fiere e sagre locali con esclusione delle manifestazioni fieristiche di livello nazionale e internazionale

• Aumento degli agenti di sicurezza per l’applicazione delle misure restrittive. Valutare anche l’assunzione di personale ausiliare a
restrittive. Valutare anche l’assunzione di personale ausiliare a supporto della polizia locale.

• Assoluta necessità di una maggiore flessibilità per il reclutamento del personale da impiegare nelle strutture ospedaliere o nei servizi territoriali, prevedendo anche un utilizzo più esteso della mobilità del personale all’interno delle strutture sanitarie.

• Per tutte le attività economiche e produttive, ad ogni titolo interessate da eventuali limitazioni, prevedere un ristoro economico.

Ernesto Giusti

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