Unione Europea e Covid: le linee d’indirizzo (poco concrete) dell’azione post pandemia

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Riparare i danni causati dalla pandemia e preparare l’economia e la società a un futuro di cambiamenti strutturali più rapidi, richiede a Unione europea e Stati membri di cogliere appieno le opportunità offerte dalla transizione verso un’economia più verde e digitalizzata e integrare l’inclusione, la solidarietà e la resilienza nell’elaborazione di tutte le politiche. Lo afferma la Commissione europea, che ha pubblicato l’edizione 2020 dell’indagine annuale sull’occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa, dedicata ai temi dell’equità sociale e della solidarietà. Un programma vacuo, pieno di belle parole di cui non si comprendono finalità e contenuti, ma sono diventate parole d’ordine delle sinistre, di Greta e dei suoi seguaci. .

Garantire una ripresa generale è un obiettivo politico fondamentale dell’azione della Commissione, che contribuirà a rafforzare la resilienza sociale a lungo termine. L’indagine, riporta un comunicato, rileva che la pandemia di Covid-19 ha effetti profondi sulla salute, sull’economia, sull’occupazione e sulla società, che minacciano gran parte dei progressi compiuti fin qui dall’Unione.

Lo studio evidenzia che per superare la crisi “è fondamentale rafforzare l’equità sociale, il che significa mettere l’essere umano al centro – ha affermato Nicolas Schmit, Commissario per l’Occupazione e i diritti sociali -. Per assicurare resilienza, solidarietà e coesione, la risposta dell’UE deve dare priorità all’occupazione, ridurre le disuguaglianze e garantire pari opportunità. L’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali ci farà da guida”

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