Chiusura discoteche: Meloni attacca il governo. Toscana, Marchetti: «Settore in ginocchio»

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Giorgia Meloni attacca frontalmente il governo giallorosso: chiude le discoteche e non riesce a frenare l’onda d’urto dei migranti che, a centinaia o addirittura a migliaia, ogni giorno sbarcano in Italia. Ma c’è chi lancia un grido d’allarme sul settore del divertimento notturno. Lo fa Maurizio Marchetti (Forza Italia), consigliere regionale della Toscana: «Con la chiusura delle discoteche ora il settore notte, che appena appena iniziava a ritrovare prospettiva, invece finisce in ginocchio. I sostegni annunciati ora arrivino subito e bene, e non restino fermi sulla carta come nei mesi scorsi. Altrimenti un segmento economico importante verrà spinto al tracollo. Sinistra e grillini hanno criminalizzato il comparto per la loro incapacità a governare i comportamenti dei singoli. Io non ci sto. Così non va bene – prosegue -. Prima di tutto mi voglio concentrare sulla realtà dei fatti e dico: i ristori enunciati ieri per le discoteche non rimangano sulla carta come troppo spesso avvenuto nei mesi scorsi. Se si vuol chiudere un intero segmento imprenditoriale – sottolinea – allora poi i gestori vanno sostenuti subito. Sono imprese che hanno fior di dipendenti e che danno lavoro, prima ancora che divertimento, e senza aiuto i giallorossi al governo li stanno portando per mano verso la consegna dei libri in tribunale. Invece bisogna creare per loro un percorso di sostegni-ponte che li traghettino verso la prossima stagione, se questa salta, tutelando l’integrita’ del sistema».

E ancora: «Si sono chiusi fior di locali che io personalmente ho visto essere sanificati, igienizzati e rispettosi dei protocolli da cubo
di Rubik varati da virtuosisti della prevenzione. I gestori hanno fatto i salti mortali per adeguarsi. Se adesso li si richiudono,
allora per loro e per i loro dipendenti arrivino subito – incalza Marchetti – ma proprio intendo dire nel giro di ore i ristori al
danno, perche’ questo e’ proprio un danno ponderato dal governo di sinistra e grillini, che viene loro inflitto. Io non ci sto a
criminalizzare un settore. La rimonta dei contagi non si risolve chiudendo le discoteche – sottolinea – e facendo passare il
messaggio che il divertimento sia un male. Chi governa deve saper incidere sui comportamenti individuali, non mortificare le
imprese. I ragazzi devono essere portati in condizione di divertirsi e svagarsi senza sfidare la roulette russa della diffusione del virus, recapitandolo magari poi a casa e con esiti fatali a nonni e genitori. Ma su questo bisogna fare cultura, non chiusura. Altrimenti il problema si ripropone e si replica, ingrandendosi col contrarsi delle occasioni di buona aggregazione disponibili, anche all’aperto, nelle piazze, nei bar, a scuola quando sarà e non si capisce come, sui mezzi di trasporto serve la testa, non il chiavistello».

Ernesto Giusti

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