Ponte di Genova: inaugurazione con De Andrè, ma senza i parenti delle vittime. E Conte non trionfa

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E’ quasi tutto pronto per l’inaugurazione del Ponte San Giorgio, a Genova, lunedì 3 agosto 2020. Nato sulla demolizione dei resti del Morandi, crollato uccidendo 43 persone alla vigilia di Ferragosto dl 2018. Non coincide con il trionfo di Conte e dei Grillini, che avrebbero voluto spazzare via Atlantia e i Benetton: invece tarda il passaggio di Auostrade per l’Italia a Cassa depositi e prestiti. Quindi saranno ancora Atlantia e i Benetton, a prendere in gestione il nuovo ponte. Questo governo, evidentemente, non brilla per efficienza. Il sospetto che sia formato da dilttanti prestati alla politica è piuttosto forte. La cerimonia, alla quale non vogliono prendere parte i parenti delle vittime, sarà accompagnata da un sottofondo sonoro: Creuza de mà, di Fabrizio De Andrè, offerta da Dori Ghezzi, e interpretata da uno stuolo di famosi cantanti. Anche da Mina.

Intanto ha dato esito positivo per il collaudo statico del nuovo Ponte Genova San Giorgio. Anas ha rilasciato il certificato di collaudo e si sta occupando anche della verifica di agibilità del Ponte, propedeutica all’apertura al traffico. «E’ enorme, è aperto, sembra una portaerei». Marco Bucci nei giorni scorsi ha potuto camminare sul nuovo ponte – Genova San Giorgio – e conferma di aver provato una sensazione forte, ma non parla ancora di commozione. «Quella magari arriverà lunedì, lo vedremo, se pioverà come sembra potrà mimetizzare le eventuali lacrime», scherza, ma neppure troppo.

Il premier Conte non mancherà, lo scrive su Facebook: «Sarò a Genova per l’inaugurazione del nuovo Ponte ‘Genova San Giorgio’: da una ferita che resta difficile da rimarginare il simbolo di una nuova Italia che si rialza. Una giornata importante, che racconta il presente e il futuro di un Paese che cambia».

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha lottato molto per questo risultato. E’ lui uno dei veri protagonististi della ricostuzione, insieme al sindaco di Genova e commissario per la Ricostruzione del viadotto sul Polcevera, Marco Bucci. Che in questi due anni, si è trovato più volte a parlare in pubblico con la voce rotta dal pianto, ma alla vigilia dell’inaugurazione è focalizzato sugli ultimi dettagli che potranno consentire al più presto l’apertura al traffico. «Abbiamo fatto quello che dovevamo fare – afferma – si continua a dire che il ponte è stata un’opera straordinaria ma è un errore enorme, noi abbiamo fatto una cosa che dovrebbe essere considerata normale, non penso che due anni siano un tempo eccezionale, penso siano un tempo giusto, anzi avremmo potuto guadagnare altri due o tre mesi se non avessimo avuto le complicazioni dell’amianto e del maltempo».

Ernesto Giusti

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