Fiorentina a Parma (domenica, 19,30, Sky) per non precipitare. E basta voci su De Rossi e Ramadani. Formazioni

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Il nome dell’arbitro, Abisso di Palermo, offre subito lo spunto: la Fiorentina non deve perdere a Parma. Perchè una terza sconfitta consecutiva la porrebbe davvero sull’orlo del precipizio. E con l’acqua alla gola, dall’obbligo di vincere, mercoledì 8 luglio, contro il Cagliari al Franchi. Onestamente, non avrei mai pensato che nello spezzone di campionato post Covid, la squadra si potesse trovare in queste condizioni. Che non sono soltanto quelle di una classifica precaria, ma anche le altre, legate a due autentici sconquassi: il primo la voce di un accordo praticamente fatto per Daniele De Rossi in panchina. Intendimoci, De Rossi giocatore lo avrei preso ad occhi chiusi. De Rossi allenatore è altra cosa. Facile il riferimento a Mancini circa una ventina d’anni fa, voluto in panchina da Cecchi Gori non appena tolti gli scarpini da gioco. Lo dico chiaramente: la Fiorentina deve vincere e tapparsi le orecchie per non farsi distrarre da voci fastidiose.

DE ROSSI – Oggi Roberto Mancini è un signor allenatore, che potrebbe anche guidare l’Italkia a vincere quel campionato europeo che vincemmo soltanto nel ’68 grazie a Ferruccio Valcareggi. Ma sono stati necessari vent’anni, a Mancini, per diventare un vero mister, carismatico e ascoltato. Quando si mise a sedere sulla panchina della Fiorentina ebbe bisogno dell’aiuto di molti, soprattutto di Luciano Chiarugi. Mettere in giro la voce De Rossi, ora, significa buttare una bomba in una casa che sta su per scommessa. Iachini ormai ha capito che a settembre non sarà più l’allenatore della Fiorentina, ma sarebbe da masochisti farglielo sapere ufficialmente. La società smentisca l’arrivo di De Rossi: ovviamente se può. Se invece avesse le mani legate davvero, allora Commisso si sfoghi sul responsabile (o sui responsabili) della follia, come l’ha giustamente definita un allenatore pratico ed esperto come Renzi Ulivieri.

RAMADANI – Altra voce da liquidare subito è quella, rimbalzata addirittura sul New York Times, che qulcuno, su carta intestata della Fiorentina, avrebbe autorizzato il procuratore Ramadani a cedere 5 giocatori viola, fra i quali Vlahovic, Milenkovic e Montiel. Pare che sia un accordo stipulato sotto la gestione Della Valle. Commisso chiarisca che non lo riguarda. Oppure trovi il modo per evitare che la Fiorentina subisca danni da questa operazione. Risolvere il problema significa anche placare i tifosi, giustamente indispettiti da quello che appare come un retroscena dellavalliano.

FORMAZIONE – Ed eccoci al punto fondamentale: la partita di Parma. Difficilissima. La Fiorentina vista contro il Sassuolo era troppo brutta, inconcludente e ferma per essere vera. Consiglio subito a Iachini, semmai l’avesse avuta, di togliersi dalla testa l’idea di giocare ancora con il 3-5-2, lasciando l’attacco a due non attaccanti come Chiesa e Ribery. La presenza di Cutrone è obbligatoria. Se gli capita la palla buona, la butta dentro. Chiesa, ormai si sa, non ha la stoffa del golador: buonissimo giocatore, ma la stoccata vincente non è stata, almeno finora, nelle sue gambe. L’auspicio è una difesa a quattro con il rientro di Caceres (occhio, dall’altra parte c’è da marcare un tipo che si chiama Gervinho), un centrocampo pronto a far legna con Duncan e a ripartire con Castrovilli. Sperando che Pulgar riesca a non far invocare la presenza di Badelj. E davanti non ho dubbi su Chiesa, Cutrone e Ribery. Il Parma è tranquillo, ma non perde colpi. Ha giocatori di primissimo piano, come la stellina Kukusevski, ormai proiettato sul atri palcoscenici. Che però ci tiene a far sempre bella figura. Ci vorrà una Fiorentina mentalmente votata a voltar pagina, a dimenticare la partita con il Sassuolo. E anche una Fiorentina non distratta dalle vociacce su De Rossi e Ramadani.

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Sandro Bennucci

Probabili formazioni

Parma (4-3-3): Sepe; Darmian, Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo; Kurtic, Scozzarella, Kucka; Kulusevski, Cornelius, Gervinho.

Fiorentina (4-3-3): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres, Dalbert; Duncan, Pulgar, Castrovilli, Dalbert; Ribery, Cutrone, Chiesa.

Arbitro: Abisso di Palermo

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