Governo: crescono dissidi fra M5S e Conte su Berlusconi e Mes

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Il Mes, Berlusconi, la spinta ad alleanze sul territorio. ‘«Francamente troppo». Cresce il malumore del M5S verso il premier Giuseppe Conte, nel mirino le dichiarazioni del pomeriggio, Quando, incalzato dai cronisti dopo un pranzo fugale consumato col suo staff a due passi da palazzo Chigi, Conte risponde a una domanda su Silvio Berlusconi parlando di Fi come la forza di opposizione più responsabile, e invita gli alleati di governo a trovare intese sui territori in vista degli appuntamenti elettorali disettembre.

Pur conscio che, su questo fronte, il movimento e’ ai ferri corti col Pd. Tra i parlamentari, ma anche tra membri di governo M5S, i telefoni e le chat diventano roventi. Anche perché, proprio in queste ore, l’unico accordo possibile sul territorio -quello in Liguria- appare attaccato a un filo.

«Il campo non è quello prediletto del M5S, diciamocelo… -dice una fonte di governo di primo piano- Parlarne è lecito, mettersi in prima fila e farlo assurgere a nazionale è come si dice a step ahead». Ma è soprattutto sulla ‘benevolenza’ verso Fi e il Cavaliere che si registra la rabbia grillina. Mentre si rincorrono voci di un Beppe Grillo, di solito schierato sulla linea Conte, che stavolta non avrebbe gradito affatto la sortita del presidente del Consiglio. Intanto nel movimento c’è chi affina le armi in vista della discussione sul Mes. Quattro parlamentari più ‘battaglieri’ – Raphael Raduzzi, Pino Cabras, Alvise Maniero e l’europarlamentare Piernicola Pedicini- hanno messo giù un documento per ribadire la netta contrarietà all’uso del fondo salva Stati, snocciolando 11 ragioni per dire no.

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