Lamorgese fa il punto su accoglienza, arrivi e assistenza ai migranti davanti al Comitato Schengen

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La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ascoltata dal Comitato Schengen, ha fatto il punto sulla situazione dell’accoglienza, dell’assistenza e degli arrivi dei migranti in Italia, anche in relazione al pericolo di pandemia Covid-19:

ARRIVI – «Dal 31 gennaio al 29 giugno 2020 si sono registrati 163 eventi di sbarco, di cui 140 autonomi, per un
numero di migranti giunti sulle nostre coste pari a 5.456. Le principali nazionalita’ di provenienza – ha
aggiunto -, risultano essere Tunisia, Bangladesh, Costa D’Avorio,Sudan, Algeria e Marocco».

ACCOGLIENZA – «Al 16 giugno risultano attive 10 strutture di prima accoglienza, 4.963 strutture di accoglienza temporanea che registrano una complessiva presenza di 62.613 persone. Evidenzio una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2019 sia per le strutture con -33%, che dei migranti ospitati con -26% di presenze».

ASILO – «Dal 1 gennaio al 12 giugno 2020 sono state adottate 21.144 decisioni di cui 2268 riconoscimento dello statodi rifugiato (11%), 1907 protezione sussidiaria (9%), 135 protezione speciale (1%) e 16.384 dinieghi (79%)’»

TRASFERIMENTI – «Il trend dei trasferimenti e’ stato decisamente in crescita solo dopo gli accordi di Malta del 23
settembre 2019 con un incremento pari all’86%. Prima di tale accordo erano state ricollocate solo 85 persone, tuttavia va anche detto che le procedure attualmente si sono bloccate perche’ condizionate dall’emergenza Covid che ha impedito i trasferimenti. Con la fase 2 sono riprese le attività preparatorie dei ricollocamenti. Segnalo che è stata effettuata la prima partenza post Covid di beneficiari verso la Francia.

POLITICHE MIGRATORIE – «Un tema di piu’ ampio respiro e’ quello delle politiche migratorie con riferimento alle iniziative in ambito europeo, la pressione migratoria rappresenta una sfida che riguarda tutta l’Ue e va gestita con visione. Per quanto riguarda i paesi membri – ha aggiunto -, emerge la necessita’ di elaborare un quadro di nuove regole sempre piu’ ispirate al principio di solidarieta’, noi vogliamo che si arrivi a un meccanismo di ricollocamento obbligatorio tra tutti i 27 paesi».

COVID – 19 – «Durante tutto il periodo emergenziale i prefetti sono stati sensibilizzati sulle misure da adottare nel
settore sia in relazione all’ipotesi di nuovi arrivi di migranti che alle persone accolte nelle strutture. Già da febbraio per tutti i migranti accolti nel nostro territorio è stata disposta la misura preventiva obbligatoria dell’isolamento per
almeno 14 giorni, sia per gli arrivi da mare sia terrestri. In particolare la fase di prima assistenza materiale e sanitaria si è svolta presso i 4 hotspot di Lampedusa, Pozzallo, Taranto e Messina, con una ricettivita’ complessiva di 640 posti. Solo al termine del periodo preventivo di isolamento e sempre che non siano emersi casi di positività al virus, i migranti sono trasferiti in altra struttura di accoglienza, previo rilascio di certificazione sanitaria. Per i positivi i prefetti procedono di intesa con le Asl per una collocazione adeguata. Sempre nell’ambito delle strutture di accoglienza è stata evidenziata l’esigenza di individuare specifici spazi all’interno di centri o idonee strutture da destinare in caso di necessità all’applicazione delle misure della sorveglianza sanitaria».

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