Firenze: aggressioni, risse e coltellate alle Cascine. Questore chiude un bar

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E’ uno dei primi provvedimenti firmati dal nuovo questore di Firenze, Filippo Santarelli: che ha disposto, per 7 giorni, la sospensione della licenza per un pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande nei pressi del Parco delle Cascine. Il provvedimento, notificato al titolare dell’esercizio nella serata di ieri, 23 giugno, è stato adottato a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei
cittadini a seguito di vari episodi che hanno richiesto l’intervento della Polizia di Stato, come riferisce una nota della questura. La notte del 21 giugno, nello specifico, alcune pattuglie sono intervenute presso l’esercizio per segnalazione di una persona ferita al volto e alla testa – a cui il 118 stava prestando le prime cure – la quale ha dichiarato di essere stata aggredita da alcuni stranieri, indicati quali addetti alla sicurezza dell’esercizio, che si sarebbero allontanati poco prima dell’arrivo delle volanti. Nella stessa occasione, alcuni cittadini stranieri frequentatori del pubblico esercizio, per lo più sudamericani, si sono affrontati con violenza, anche con l’uso di bottiglie di vetro, noncuranti della presenza degli agenti in divisa nell’area di pertinenza dell’esercizio.

«Al fine di evitare che tali fatti potessero degenerare con la partecipazione di altre persone presenti, sono state fatte confluire ulteriori pattuglie della Polizia di Stato con le quali è stata sgomberata l’area del locale interessata dai disordini, peraltro con difficoltà, atteso che alcuni avventori continuavano ad agitare le bottiglie anche nei confronti dei poliziotti – spiega la questura nella nota – Nel frangente gli agenti separavano inoltre due soggetti che si stavano affrontando con bottiglie di vetro rotte, uno dei quali è stato poi bloccato dai poliziotti».

L’intervento ha anche permesso di rilevare che intorno all’esercizio vi sarebbe stata la presenza di circa duecento avventori in evidente stato di alterazione dovuto allo smodato consumo di alcolici, i quali non indossavano le mascherine di protezione e non rispettavano il previsto distanziamento sociale. Anche lo stesso gestore del pubblico esercizio, impegnato nella somministrazione delle bevande, secondo quanto accertato, avrebbe omesso di indossare i dispositivi di protezione individuale e per questo è stato sanzionato. Gli agenti intervenuti hanno altresì accertato la vendita e la somministrazione di alcolici da parte del pubblico esercizio dopo le ore 3.00, adottando la conseguente sanzione per il gestore. La polizia è di nuovo intervenuta ancora lo stesso giorno, alle ore 8.30 di mattina, per la segnalazione di una lite tra un gruppo di cittadini peruviani ubriachi ed un passante. Il piazzale era invaso di bottiglie di vetro e bicchieri di plastica, ritenuto segno tangibile che l’area è interessata da una vendita smisurata di alcolici. Ancora, sempre dalla nota della questura, si legge che la notte del 12 giugno, proprio nei pressi dell’esercizio, si era verificata una violenta lite tra cittadini sudamericani, uno dei quali è stato ferito al collo da una coltellata
e trasportato all’ospedale di Santa Maria Nuova per essere dimesso con una prognosi di 20 giorni. Dalle testimonianze raccolte è emerso che i soggetti coinvolti nei fatti, in evidente stato di ebbrezza, avevano
trascorso la serata nei pressi dell’esercizio. Sulla base di questi episodi, come ha evidenziato il questore di Firenze nel provvedimento a sua firma e redatto dalla Divisione Polizia Ammnistrativa e Sociale, emerge una situazione foriera di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, poiché «il pubblico esercizio è ritrovo di soggetti per lo più sudamericani dediti allo smodato consumo di alcolici, peraltro somministrati con assoluta noncuranza e inavvedutezza, e che in ragione di ciò si verificano fatti di violenza come quelli dello scorso 21 giugno. Non meno importante è che il numero elevato di persone, in relazione
al mancato rispetto delle prescrizioni di legge sul contenimento e sulla prevenzione del contagio da Covid-19, determinano una gravissima condotta che ha creato una situazione di pericolo per la salute delle persone».

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Gilda Giusti

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