Fiorentina in dieci bloccata dal Brescia: 1-1. E salvata da Drago. Chiesa salterà la Lazio. Pagelle

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Poteva vincere, la Fiorentina, soprattutto per il buon secondo tempo, giocato anche in dieci per colpa di Caceres. Che, non pago di aver regalato al Brescia, nel primo tempo, il rigore trasformato da Donnarumma, commette un fallaccio su Torregrossa e rimedia il rosso. Poteva vincere, la Fiorentina, se Papetti non avesse respinto, sulla linea, in rovesciata, un tiretto calibrato di Ribery che aveva scavalcato Joronen. Poteva vincere, la Fiorentina, se Joronen non avesse fatto una gran parata su colpo di testa di Pezzella, Lo stesso capitano viola che aveva pareggiato, semre di testa, il gol di Donnarumma su rigore. Ma avrebbe potuto perdere, la Fiorentina, se Dragowski, proprio all’ultimo istante, non avesse deviato oltre la traversa una conclusione precisa e assassina di Dessena su cross di Tonali dalla bandierina. Fiorentina che esce con un punto, ma con le ossa se non rotte diciamo ammaccate da questa prima partita post pandemia. Chiesa, ammonito e già diffidato, salterà la partita con la Lazio. Così come Iachini che la vedrà, wuasi certamente, dalla tribuna. Per non parlare del già citato Caceres. No, non ci siamo. Inclassifica la Fiorentina ha guadagnato un punto sul Lecce, battuto dal Milan 4-1. Ora il suo vantaggio è di sei lunghezze. Ma bisogna rimboccarsi le maniche davvero. Squadra imballata, soprattutto nel primo tempo, espesso alla mercè di un Brescia astuto e scafato. Che ha inaugurato la stagione degli urlatori: giocatori che strillano appena toccati. Leloro urla, nelsilenzio, hanno finito spesso per ingnnare lo sprovveduto arbitro La Penna. Per fortuna che Iachini ha deciso di impiegare Ribery fin dall’Inizio: Franck ha sfiorato il gol, ma è stato anche un pericolo costante per la retroguardia bresciana. Non a caso, l’allenatore Diego Lopez, specie all’inizio, gli ha destinato come cobtrollore proprio il gioiello Tonali. Purtroppo, dopo 65 aminuti, anche Ribery, è apparso sfocato. E’ migliorata, nel secondo tempo, la Fiorentina. E’ anche andata due volte in gol, prima con Chiesa eppoi con Vlahovic. Nel primo caso rete annullata per fuorigioco di Vlahovic, poi perchè Chiesa si era trascinato il pallone sul fondo prima di servirlo a Vlahovic per la girata a rete. Lo stesso Chiesa si èmangiato un gol fatto calciando sull’esterno della rete. Ma ripeto: la Fiorentina ha anche rischiato. Iachini dovrà farla crescere tanto. Sia in vista della difficilissima trasferta di Roma con la Lazio, sia per il prosieguo di un campionato che npn è ricominciato bene.

PORTE CHIUSE – Nello stadio Franchi deserto risuona comunque l’inno con la voce di un altro protagonista che ci ha lasciati: Narciso Parigi. Impossibile per i tifosi anche avvicinarsi allo stadio. Chiuso il viale Paoli e blondato l’accesso in fondo al viale dei Mille. Questo per impedire assembramenti e manifestazioni di vicinanza ai giocatori nella prima partita a Firenze post pandemia.

GIORNALISTI – Omaggio, prima dell’inizio della partita, alla collega Manuela Righini, nel decimo anniversario dalla scomparsa, per iniziativa dell’Associazione Stampa Toscana e del Gruppo toscano giornalisti sportivi. Con l’intervento di Joe Barone in rappresentanza del presidente della Fiorentina, Rocco Commisso. Ricordato anche Alessandro Rialti, scomparso in aprile e Giampiero Masieri, inviato de La Nazione, che se n’è andato un anno fa. In tribuna circa 40 giornalisti, dopo l’apertura del governo, della Federcalcio e della Lega. Che inizialmente avevano dato via libera solo a 10 presenze in tribuna stampa.

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RIBERY – Come avevo auspicato nell’articolo di presentazione a Fiorentina-Brescia, Beppe Iachini mostra coraggio e schiera da subito Ribery. Tridente con Vlahovic e Chiesa. O quasi. A sopresa resta fuori Milenkovic. Che però siede in panchina. Insieme a Pezzella, al centro della difesa, c’è Ceccherini. Ai lati Caceres e Dalbert. In mediana Duncan, Pulgar e Castrovilli. Brescia prudente con un 4-3-1-2. Minuto di raccoglimento per le vittime del Covid. Calcio d’inizio per a Fiorentina. Atmosfera surreale, come sempre in questi casi. Le voci dei giocatori, che si chiamano e si sollecitano, rompono il silenzio. Ribery è controllato a vista. Spesso va su di lui anche Tonali, che lo segue soprattutto quando Franck arretra. Ritmo rallentato, come si era visto nelle partite precedenti, perfino in quelle, decisive, di Copp Italia.

RIGORE – Al 9′ Bjarnason prend l’iniziativa e costringe la difesa della Fiorentina a coprirsi. Caceres rompe l’assedio, serve Chiesa e c’è una bella ripartenza, con Castrovilli messo in moto da Federico. Al 15′ viola in barca. Donnarumma va via sulla destra, pallone in mezzo per Dessena, steso da Caceres. Rigore. Direi netto. Caceres ammonito. Batte Donnarumma: pallone a sinistra e Dragowski a destra. Brescia in vantaggio. Ma la difesa della Fiorentina non può lasciarsi sorprendere così. Si dirà che Caceres è dovuto intervenire perchè Dessena poteva battere a rete. Ma Ceccherini dov’era?

PEZZELLA – La Fiorentina cerca di reagire: al 20′ Chiesa si ritrova un bel pallone a limite area, ma la conclusione è prevedibile, anche se Joronen deve distendersi per respingere. Poi ci sono un paio d’incursioni di Ribery, ma è troppo poco. Iachini si agita, incita, si sgola. Al 27′ Ribery s’incolla il pallone al piede e arriva al tiro. Deviato in angolo. E’ il prologo al pareggio. Al 29′ Angolo di Pulgar, Pezzella svetta di testa in tuffo, batte Joronen. Uno a uno. Terzo gol di Pezzella in questo campionato.

URLA NEL SILENZIO – Il Brescia riparte sulla destra, ventre molle della Fiorentina. Dalbert cerca di recuperare il pallone e commette un fallaccio. Ammonito. Ma la Fiorentina riparte, ancora con Ribery che mette paura alla difesa bresciana e guadagna un altro angolo. Quindi scena madre di Tonali, che finisce a terra dopo un contrasto e urla. Non c’è nulla. Per fair play, i viola mettono il pallone fuori. Passano un paio di minuti e c’è un contrasto fra Castrovilli e Sapelli. Il bresciano cade e, a sua volta, urla. Ma dai. Stavolta l’arbitro fischia ma sembra un vezzo quello di strillare nello stadio vuoto. Bella triangolazione al 40′: Chiesa fa scattare Ribery che mette al centro, tocca Pulgar che a sua volta allarga per Chiesa. Troppo lungo. Prima del riposo sembra di essere di nuovo a Sanremo: Papetti e Sabelli gli urlatori. L’arbitro ci casca e concede le punizioni. Discutibili. E’ un nuovo modo per confondere gli arbitri negli stadi a porte chiuse? Secondo me, otto volte su dieci ci sono gli estremi della simulazione.

FUORIGIOCO – In avvio di ripresa, la prima mossa di Iachini: in campo Lirola e fuori Dalbert. Scelta giusta: dalla sua parte sembrava ci fosse un tunnel: passavano tutti. E anche l’ammonizione deve aver consigliato Beppe alla sostituzione. In avvio di ripresa, il Brescia urla ancora e guadagna una punizione a tre quarti. Che Tonali manda miseramente sul fondo. La Fiorentina guadagna un angolo e, nella mischia, anche Joronen lamenta a voce alta di essere stato toccato. Ma al 4′ è ilBrescia che si presenta davanti a Draghowski: che respinge il tiro di Donnarumma. Ripartenza e la Fiorentina va in gol: tiro di Riberry al 5′, forse deviato e pallone in rete. L’arbitro annulla: fuorigioco di Vlahovic. Che, rivisto al rallentatore, probabilmente c’era.

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PAPETTI – Pochi istanti dopo (ottavo minuto) la Fiorentina segna ancora. Vlahovic devia in porta un cross di Chiesa. Ma secondo l’arbitro il pallone sarebbe uscito prima che Federico lo potresse servire alla girata di Vlahovic.. L’arbitro annulla. Forse chiede lumi al Var che lo conforta nella decisione. Ma i viola insistono: dopo che Ribery viene murato al momento del tiro, Castrovilli libera Chiesa a sinistra. La staffilata di Federico attraversa lo specchio della porta e finisce fuori solo di qualche centimetro. Giostra meglio, ora la Fiorentina, Castrovilli e Chiesa imperversano. Sostenuti da Ribery che al 18′ evita Joronen e indirizza il pallone in porta: Papetti, in acrobazia, salva miracolosamente.

ESPULSO – Al 21′, dopo l’ennesima ripartenza viola, Duncan pasticcia, non dà il pallone a Vlahovic che potrebbe entrare in area. Ischini, che forse aveva già pensato la mossa, lo sostituisce con Ghezzal. Occasionissima al 29′: riparte Vlahovic, con Lirola lì vicino e Ribery a sinistra. Tre contro uno. Vlahovic preferisce farla semplice e la dà a Lirola che calcia male, sul fondo. Non è tutto: sulla ripartenza del Brescia, Caceres interviene duro su Torregrossa. E stavolta si prende il rosso. Viola in dieci. Iachini deve correre ai ripari: toglie Ghezzal, appena entrato, e manda Milenkovic a rinforzare la difesa. Ma perchè non l’ha schierato dall’inizio?

CHIESA – Proprio Milenkovic lancia Chiesa che arriva sul fondo e viene steso da Semprini. Giallo giusto per lui. Punizione di Pulgar, testa di Pezzella e paratona di Joronen. La Fiorentina ora insiste: Castrovilli ci prova da venti metri. Tiro impreciso. Quindi è Chiesa, da posizione favorevolissima, con Joronen a terra, a mandarla sull’esterno della rete. Sembrava gol. Solo un’illusione ottica, purtroppo. I bresciani hanno paura di perdere. Prima viene malmenato Vlahovic, poi Torregrossa brutalizza Castrovilli. Iachini, intanto, era stato espulso. La Fiorentina, in dieci, ci prova. Ma non ha fortuna. Chiesa viene ammonito per gioco scorretto su Tonali: era diffidato. Salterà la Lazio. Mentre Castrovilli sbaglia ancora. Tanta Fiorentina, vero. Ma non gira bene. Negli ultimi istanti entrano Sottil e Cutrone per Ribery e Chiesa. Spingono, i viola. La Penna dà una mano al Brescia fischiando falli che non ci sono. E diciamo che, alla fine va anche bene: Dessena colpisce di testa a colpo sicuro su cross di Tonali, ma Dragowski devia con un magistrale colpo di reni. Finisce qui.

Sandro Bennucci

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