Cig Toscana: oltre 41.000 domande per 107.000 lavoratori, in maggioranza donne

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Sono oltre 41 mila per circa 107 mila lavoratori le domande di cassa integrazione in deroga per arginare la crisi provocata dall’emergenza epidemiologica da covid-19 pervenute a ieri, giovedì 18 giugno, alla direzione Lavoro della regione Toscana da parte di aziende od imprese aventi unità produttivesul territorio toscano. Dallo scorso 31 marzo la direzione Lavoro ha attivato una piattaforma per l’invio online di domande di cassa in deroga. Il portale ha fatto registrare forti picchi di richieste nelle prime due settimane di attività. Poi, chiaramente, il flusso è diminuito. Adesso, però, è possibile effettuare un primo bilancio delle domande ed evidenziare alcune caratteristiche sulla loro distribuzione per territorio e per i principali aggregati di settori produttivi. ”Il flusso delle domande pervenute presenta una maggiore concentrazione in corrispondenza di Firenze, dove infatti si registra il maggior numero di richieste e di lavoratori interessati, ma significative sono anche le percentuali di domande arrivate dalle provincia di Lucca e Pisa”, commenta l’assessore a Lavoro, formazione ed istruzione della regione Toscana, Cristina Grieco, che sulla tipologia di lavoratori interessati, precisa: ”In maggioranza sono donne, sono lavoratrici. Questo conferma che la componente femminile, come è parso evidente fin dai primi giorni, è stata la più colpita in termini di posizioni lavorative sospese a causa della pandemia”.

Sono oltre 41 mila per circa 107 mila lavoratori le domande di cassa integrazione in deroga per arginare la crisi provocata dall’emergenza epidemiologica da covid-19 pervenute a ieri, giovedì 18 giugno, alla direzione Lavoro della regione Toscana da parte di aziende od imprese aventi unità produttivesul territorio toscano. Dallo scorso 31 marzo la direzione Lavoro ha attivato una piattaforma per l’invio online di domande di cassa in deroga. Il portale ha fatto registrare forti picchi di richieste nelle prime due settimane di attività. Poi, chiaramente, il flusso è diminuito. Adesso, però, è possibile effettuare un primo bilancio delle domande ed evidenziare alcune caratteristiche sulla loro distribuzione per territorio e per iprincipali aggregati di settori produttivi. ”Il flusso delle domande pervenute presenta una maggiore concentrazione in corrispondenza di Firenze, dove infatti si registra il maggior numero di richieste e di lavoratori interessati, ma significative sono anche le percentuali di domande arrivate dalle provincia di Lucca e Pisa”, commenta l’assessore a Lavoro, formazioneed istruzione della regione Toscana, Cristina Grieco, che sulla tipologia di lavoratori interessati, precisa: ”In maggioranza sono donne, sono lavoratrici. Questo conferma che la componente femminile, come è parso evidente fin dai primi giorni, è stata la più colpita in termini di posizioni lavorative sospese a causa della pandemia”.

In Toscana, per l’esattezza, sono state 41.265 le domande presentate online da aziende od imprese a favore di 106.998 lavoratori e lavoratrici. Il flusso di queste domande presenta una concentrazione più elevata in corrispondenza del capoluogo toscano. Per la provincia di Firenze, infatti, si registra il maggior numero di richieste, pari al 26,5%, dopodiché ci sono la provincia di Lucca con il 10,9%, quella di Pisa con il 10,5 e quella di Livorno con il 9%. Per quanto riguarda i lavoratori coinvolti, invece, essi sono 106.998.Nel 59% dei casi si tratta di donne. Il territorio di Firenze è quellocon il maggior numero di lavoratori interessati, pari al 26% del totale regionale, con la particolarità, dunque, che più di un lavoratore su quattro svolge la propria attività in queste aree. Il numero medio dei giorni richiesti per lavoratore supera di poco le 26 giornate a testa a tempo pieno. In provincia di Firenze, invece, il valore medio arriva a 27 giorni. Infine, una specifica sui settori da cui provengono le domande delle aziende aventi unità produttive in Toscana. Nel 30% dei casi arrivano dal settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, per circa il 27% dalle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, nell’11% dalle attività professionali. I lavoratori interessati alla richiesta di cassa in deroga, per oltre la metà dei casi, ossia per il 54,1% elle situazioni, hanno la qualifica di operaio, nel 37,9% sono impiegati, nel 7,7% apprendisti e solo nello 0,3% dei casi sono quadri aziendali.

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