Stati Generali: Bonomi (Confindustria) e Ance all’attacco di Conte

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Al via la quarta giornata degli Stati Generali a Villa Pamphilj. La sessione vede al tavolo del Casino del Bel Respiro Confindustria, Ance, Anfia, Confapi, Confimi, Unimpresa, Confimpreseitalia, Confetra, Confservizi, Conflavoro Pmi Ucid, Finco, Cepi. Ad introdurre la sessione l’indirizzo di apertura del premier Giuseppe Conte.

“La cassa integrazione è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori 4 settimane”, e ci sono stati “gravi ritardi anche per le procedure annunciate a sostegno della liquidità”. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, lo scrive su Twitter dopo aver partecipato agli Stati generali a Villa Pamphili: “Le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle europee”, sottolinea.

“L’impegno contro una nuova dolorosa recessione può avere successo solo se non nascondiamo colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni” scrive su twitter il presidente di Confindustria. E sottolinea: “Ora si onorino i contratti-debiti verso le imprese”.

“Chiedo immediato rispetto per la sentenza della Magistratura che impone restituzione di 3,4 miliardi di accise energia, impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione”, aggiunge Bonomi.

“Qualcuno crede che questo governo abbia un pregiudizio nei confronti della libera iniziativa economica. Voglio precisarlo molto chiaramente: le misure che abbiamo elaborato e inserito nei nostri provvedimenti sono dedicate al sostegno delle imprese. Da parte di questo governo c’è una costante attenzione per il sostegno alle imprese. Per noi l’impresa è un pilastro della nostra società”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte incontrando Confindustria agli Stati Generali.

Ance,lockdown mazzata finale,a rischio 60 mila imprese – “Il nostro settore è in crisi da 12 anni. Siamo l’unico settore che ancora non è uscito dalla crisi del 2008: perché? Questo arresto della produzione dovuto al lockdown rischia di dare la mazzata finale alle nostre imprese”. E’ l’allarme lanciato dal presidente dell’Ance Gabriele Buia nel suo intervento agli Stati generali dell’economia. “Altre 60.000 imprese del settore (Cerved) e 300.000 lavoratori a rischio nei prossimi mesi (oltre alle 130.000 già perse in 10 anni di crisi)”, ha detto Buia, sottolineando che “per farlo bisogna aver la forza di dire basta!”

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